Borsa, Milano chiude in rialzo: brillanti Enel e Saipem

Milano, 19 mar. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha ritrovato la via dei rialzi all’indomani della Fed che ha fatto capire che un rialzo dei tassi a giugno non è affatto scontato. La Banca centrale Usa ha rimosso, come da attese, l’aggettivo “paziente” in riferimento alla tempistica sulla prima stretta monetaria facendo però intendere che probabilmente la stretta arriverà solo dopo l’estate. La Fed ha limato le stime sulla crescita Usa per il 2015 da 2,5-3% a 2,3-2,7%. Ha preso il via oggi il Consiglio Ue sull’unione energetica ma con molta probabilità sarà la questione greca ad essere al centro dell’attenzione. A margine del vertice il premier greco, Alexis Tsipras, incontrerà gli esponenti delle maggiori cariche d’Europa per cercare di trovare un compromesso sulle riforme da implementare nel Paese affinché possa ricevere i nuovi aiuti ed evitare l’uscita dall’euro. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha guadagnato l’1,06% a 22.805 punti.

Sono tornati gli acquisti sui titoli del settore bancario: Banco Popolare ha guadagnato l’1,74% a 14,03 euro, Montepaschi l’1,92% a 0,582 euro, Popolare di Milano l’1,73% a 0,94 euro, Intesa SanPaolo lo 0,33% a 3,034 euro, Ubi Banca il 2,68% a 7,075 euro, Unicredit il 2,05% a 6,20 euro. Ben comprata Enel (+3,34% a 4,264 euro) che oggi, oltre a pubblicare i conti del 2014, ha presentato il piano industriale 2015-2019 che prevede una crescita dell’Ebitda nell’ordine di 2,4 miliardi di euro entro il 2019 e investimenti complessivi per 18 miliardi di euro. Per quanto riguarda le dismissioni la società prevede di cedere ulteriori 3 miliardi di euro di asset oltre ai 2 miliardi in fase di realizzazione.Pirelli ha mostrato un progresso del 3,25% a 14,90 euro in scia alle voci di riassetto con l’ingresso di un nuovo socio asiatico attraverso un’Opa. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera il gruppo della Bicocca starebbe per varare un complesso riassetto che porterà anche all’ingresso di un nuovo socio. Il gruppo guidato da Marco Tronchetti Provera continua a guardare in Asia dove in passato c’erano stati contatti con la coreana Hankook, la giapponese Yokohama e i cinesi China Chemical Corporation e Zhongce Rubber Company. Tra questi nomi potrebbe quindi esserci il nuovo socio una volta convinti i partner russi di Rosneft della necessità di un allargamento dell’alleanza a un partner asiatico.

Brillante Saipem (+3,89% a 9,20 euro) che oggi ha siglato con China Petroleum Pipeline Engineering Corporation, società del gruppo PetroChina, una joint venture nell’oil&gas. Saipem avrà per la prima volta l’opportunità di realizzare impianti chiavi in mano nel settore petrolifero cinese, come terminali rigassificatori, pipeline a terra e a mare, serbatoi di stoccaggio. Positiva anche la controllante Eni che guadagnato l’1,09% a 15,71 euro. Debole Telecom Italia (-0,18% a 1,095 euro) nonostante il ritorno all’utile dopo tre anni. Il Cda del gruppo tlc ha approvato il bilancio del 2014 chiuso con profitti per 1,35 miliardi di euro contro il rosso di 674 milioni del 2013.