Milano, 18 mar. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in ribasso in attesa della Fed e scontando le nuove tensioni sulla Grecia. Il governo di Atene ha votato oggi a favore della legge riguardante le misure contro la povertà nonostante le pressioni della Commissione Europea. Il momento è delicato visto che sono in corso i negoziati tra Atene e Bruxelles per le riforme da implementare nel Paese in modo che riceva nuovi aiuti finanziari. L’Ocse ha alzato le stime di crescita globale in scia ai nuovi stimoli delle Banche centrali e al crollo del petrolio. La crescita dell’Eurozona è stata portata all’1,4-2% nel periodo 2015-2016 contro il precedente 1,1-1,7%. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dello 0,69% a 22.565 punti.
Seconda seduta consecutiva di vendite sui titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha ceduto il 2,61% a 13,79 euro, Montepaschi lo 0,60% a 0,571 euro, Popolare di Milano l’1,91% a 0,924 euro, Intesa SanPaolo il 2,57% a 3,024 euro, Ubi Banca l’1,43% a 6,89 euro, Unicredit il 2,25% a 6,075 euro. Doppia velocità per i titoli del Lingotto: Fca ha mostrato un ribasso del 2,84% a 15,03 euro, Cnh Industrial ha invece registrato un progresso dell’1,44% a 7,385 euro. Tra le big di Piazza Affari Eni ha proseguito la risalita con un +1,50% a 15,54 euro dopo le vendite che erano seguite dopo la presentazione del nuovo piano industriale, mentre per Telecom Italia è stata una seduta da dimenticare con una flessione del 3,26% a 1,097 euro.
Balzo di Prysmian (+3,64% a 18,75 euro) dopo le indiscrezioni sulla possibile fusione con l’americana General Cable. Secondo i rumors, il gruppo guidato da Valerio Battista avrebbe già avuto i colloqui preliminari con i propri advisor per la possibile acquisizione del competitor statunitense. Questa mossa permetterebbe a Prysmian di aumentare la sua quota di mercato in Nord America e vedrebbe la nascita di un colosso nel settore dei cavi con ricavi pari a 13 miliardi di dollari, in grado di competere fianco a fianco con la tedesca Leoni e la francese Nexans. “La fusione aumenterebbe la quota di mercato di Prysmian negli Stati Uniti che attualmente si attesta a circa il 10%”, hanno spiegato gli analisti di Mediobanca.Male Snam (-0,97% a 4,48 euro) che ha pagato la bocciatura arrivata da Goldman Sachs. Nel report sulle utilities europee la casa d’affari Usa ha deciso di abbassare il rating su Snam a sell con prezzo obiettivo passato da 4,4 a 4,1 euro ritenendo ingiustificata la recente sovraperformance di Snam. “Nonostante lo scenario macro negativo, Snam ha sovraperformato le utilities europee del 7% da inizio anno e ora mostra un premio del 25% sulla RAB, vicino al suo livello più alto dal 2007”, ha rimarcato Goldman che ha ridotto le previsioni sugli utili.