Milano, 10 feb. (LaPresse) – Il cda di Mediobanca ha approvato ieri sera i risultati del primo semestre dell’esercizio 2014-2015. I ricavi aumentano del 15,9% a 1.014,2 milioni (da 875 milioni) grazie alla crescita delle commissioni nette (+36% a 260 milioni), il trading (da 17 a 83 milioni) e il margine di interesse (+2% a 548 milioni), favorito anche dalla ripresa dei volumi di impiego (+4.2% da 30,6 a 31,8 miliardi nel semestre) che ha riguardato la clientela corporate (+5,6%, da 12,5 a 13,2 miliardi) e quella retail (+4,7%, da 14,3 a 14,9 miliardi) con un correlato aumento del margine di interesse (+2,4%), il contributo positivo dell’attività di tesoreria (82,8 milioni) in crescita anche le commissioni (da 192,1 a 260,3 milioni). L’utile operativo sale del 58% a 321 milioni per la ripresa delle attività bancarie che sono qausi triplicate da 72 a 198 milioni malgrado 40 milioni di rettifiche non ricorrenti sul portafoglio in bonis di Compass. Molto bene il Roe che è del 7%.
La redditività dei business bancari ritorna su livelli apprezzabili (ROAC del 9% nel CIB e del 10% nel RCB), in linea con l’evoluzione prevista dal Piano Industriale. L’aumento riflette la crescita degli impieghi (+4,2%, da 30,6 a 31,8 miliardi). Le rettifiche di valore su crediti diminuiscono da 302 a 300,7 milioni e riguardano per 49 milioni (82,3 milioni) il corporate e private banking, per 243,2 milioni (200,5 milioni) il retail e consumer e per 8,9 milioni (19,7 milioni) il leasing. Il tasso di copertura delle attività deteriorate a livello consolidato si mantiene sui livelli del giugno scorso (51% contro 50%). La gestione del portafoglio titoli ha comportato plusvalenze per 15,9 milioni (152,5 milioni) e svalutazioni per 11,3 milioni (23,3 milioni) per l’allineamento ai fair value di fine dicembre.
Mediobanca, nella nota sui risultati semestrali, per quanto riguarda le partecipazioni chiude con un utile di 127 milioni (245,4 milioni lo scorso anno), calo dovuto al minor apporto di Assicurazioni Generali (da 130,8 a 122,9 milioni) e alla forte riduzione delle plusvalenze realizzate (15,3 milioni contro 151,2 milioni) in parte bilanciate da minori rettifiche (11,7 milioni contro 21,7 milioni). E’ proseguito il piano di riduzione dell’esposizione azionaria con la cessione del 9,9% di Santè SA con l’incasso di 38,4 milioni ed il realizzo di un utile di 7,6 milioni nonché con altre cessioni sul mercato per 30,6 milioni. Ulteriori cessioni sono attese nel secondo semestre. L’utile netto scende a 260,6 milioni rispetto ai 304,7 milioni del 2013. Innanzitutto c’è il minor contributo del principal investing (127 milioni contro 245,4 milioni) che lo scorso anno aveva beneficiato di maggiori utili da dismissioni (15,3 milioni contro 151,2 milioni).
Mediobanca al termine del primo trimestre, stando a quando approvato dal cda di ieri, in merito ai dati patrimoniali, evidenzia il ritorno alla crescita degli impieghi corporate, la conclusione del processo di ottimizzazione di raccolta e tesoreria. Gli indici di capitale rimangono su livelli elevati: phased-in CET1 all’11% (11,08% a giugno), total capital 13,94% (13,76% a giugno), leverage ratio 10,16% (8,52%). Fully phased: CET1 12,65% (12,50% a giugno), total capital 15,06% (14,70% a giugno), leverage ratio 11,57% (9,542%). Gli impieghi salgono (+4,2%) in tutti i comparti: wholesale (+5,6%), consumer (+6,3%) e mutui ipotecari (+1,1%), private (+5%). Le attivita deteriorate nette rappresentano il 3,8% degli impieghi (incidenza stabile su giugno 14) con un tasso di copertura lievemente migliorato (dal 50% al 51%). La raccolta scende da 45,8 a 43 miliardi per effetto delle scadenze della raccolta cartolare (4 miliardi contro 1,7 miliardi di emissioni), della minore raccolta retail di CheBanca! (da 11,5 a 10,9 miliardi) e del rimborso del prestito Ltro della Bce (1 miliardo), in parte compensato dalla prima tranche di T-LTRO (578 milioni), le disponibilità liquide (tesoreria e portafoglio titoli) flettono da 19,8 a 15,4 miliardi, pressoche raggiungendo gli obiettivi di Piano.