Parigi (Francia), 9 feb. (LaPresse) – Il Pil pro capite dell’Italia “è caduto ancora più in basso nel confronto con le principali economie Ocse” per “la mancata ripresa dalla recessione”. Lo scrive l’Ocse nel suo rapporto ‘Going for Growth’. Secondo i dati dell’organizzazione internazionale con base a Parigi, il gap rispetto ai primi 17 Paesi Ocse è passato dal 22,7% del 2007 al 30% del 2013. “La performance di produttività – spiega il rapporto – continua ad essere in ritardo e rimane debole la partecipazione della forza lavoro”. Secondo l’Ocse nel 2014 “sono stati compiuti i primi passi per lanciare riforme ambiziose” in vari settori, “in particolare nel mercato del lavoro e nella protezione sociale, nella tassazione e nel sistema giudiziario. Restano tuttavia da implementare “una serie di misure adottate nel 2012, così come altre del 2013”. L’Ocse evidenzia che “perseguire il riequilibrio della protezione dal lavoro al reddito dei lavoratori dovrebbe migliorare la produttività, favorendo una migliore organizzazione del lavoro in funzione di una maggiore produttività”. Nel rapporto si esorta a un impianto normativo “più leggero” per le acquisizioni di imprese per incoraggiare gli investimenti. Per l’Ocse “misure di semplificazione e ampliamento dell’imposizione fiscale possono ridurre il disavanzo lordo, generando ricavi per un taglio alle tasse sull’occupazione”. Le riforme del mercato del lavoro, afferma ancora l’organizzazione, “volte a ridurre la dualità” in essere, in particolare “una rete di sicurezza sociale universale”, possono “ridurre le diseguaglianze” del mercato.
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