Milano, 9 gen. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in deciso ribasso una settimana estremamente volatile. Il listino milanese è stato zavorrato soprattutto dalle banche dopo la lettera della Bce sui requisiti patrimoniali. A far sbandare i mercati anche le indiscrezioni sul quantitative easing della Bce, che dovrebbe essere di 500 miliardi di euro, una cifra sotto le aspettative del mercato. Negativa anche Wall Street dopo due sedute positive nonostante i confortanti dati sul mercato del lavoro. A dicembre negli States sono stati creati 252 mila nuovi posti di lavoro nel settore non agricolo, contro attese che erano ferme a 240 mila, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 5,6% dal precedente 5,8%. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un tonfo del 3,27% a 18.177 punti.
Pesanti vendite sui titoli del comparto con Mps (-8,62% a 0,475 euro) che ha indossato la maglia nera dopo l’exploit della vigilia in scia alle indiscrezioni circa un possibile interesse da parte di Banco Santander. Sul settore hanno pesato le indicazioni arrivate dalla Bce che ha proposto un livello target di Cet1 ratio da rispettare a seguito del completamento del Capital Plan pari al 14,3%. L’istituto senese sta valutando e analizzando la documentazione pervenuta dalla Bce “in modo da fornire commenti e considerazioni, rispetto ai contenuti della bozza, il prossimo 16 gennaio”. Le vendite hanno colpito duro anche gli altri titoli del comparto: Banco Popolare ha ceduto il 7,47% a 9,10 euro, Popolare dell’Emilia Romagna il 6,56% a 4,896 euro, Intesa SanPaolo il 4,04% a 2,276 euro, Mediobanca il 4,78% a 6,465 euro, Ubi Banca il 5,13% a 5,355 euro, Unicredit il 5,48% a 4,91 euro. In controtendenza Atlantia che ha mostrato un progresso dell’1% a 20,04 euro dopo essere stata inserita dagli analisti di Goldman Sachs nella loro ‘conviction buy list’.
Fca (-0,45% a 9,92 euro) ha fatto meglio dell’indice di riferimento dopo la promozione arrivata questa mattina da Credit Suisse. Gli analisti della banca svizzera hanno alzato il giudizio sul Lingotto a neutral dal precedente underperform. Spunto di Wdf che ha chiuso con un progresso dell’1,04% a 8,245 euro. Pesante Enel (-5,04% a 3,46 euro) dopo il balzo di ieri in scia alle indiscrezioni de Il Messaggero secondo cui il colosso elettrico starebbe negoziando con una quarantina di banche italiane ed estere un maxi-finanziamento da 9,44 miliardi di euro.