Milano, 11 dic. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso poco mossa dopo due sedute di ribassi nella giornata in cui la Bce ha fatto sapere di aver assegnato 129,8 miliardi di euro a 306 banche dell’Eurozona nella seconda operazione Tltro, i prestiti a lungo termine con scadenza dicembre 2018. Il risultato è in linea con le attese ma, considerando gli 82,6 miliardi del primo round di Tltro, è decisamente inferiore ai 400 miliardi potenzialmente messi a disposizione dalla Bce. E così sembra aumentare la probabilità dell’avvio di nuovi interventi non convenzionali, compreso il quantitative easing, da parte dell’Eurotower. Il trend delle ultime sedute è stato caratterizzato dall’incertezza politica in Grecia, che ha mandato al tappeto la Borsa di Atene, e dall’ulteriore crollo del petrolio. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso frazionale dello 0,09% a 19.201 punti.
In positivo la maggior parte dei titoli del comparto bancario: Mps ha guadagnato lo 0,51% a 0,584 euro, Intesa SanPaolo lo 0,48% a 2,50 euro, Ubi Banca l’1,41% a 6,075 euro, Unicredit lo 0,98% a 5,65 euro. Le vendite hanno invece prevalso su Banco Popolare (-1,42% a 10,40 euro) e Popolare di Milano (-2,22% a 0,549 euro). Le voci di una cordata in arrivo per Tim Brasil hanno fatto scattare gli acquisti sul Telecom Italia (+2,05% a 0,942 euro). L’agenzia Bloomberg ha riportato del piano di Oi, Telefonica e America Movil che sarebbero pronte a mettere sul piatto 15 miliardi di dollari (12 miliardi di euro) per rilevare Tim Brasil. Un’offerta di 12 miliardi di euro porterebbe nelle casse di Telecom circa 8 miliardi di euro e valorizzerebbe la controllata carioca 6,8 volte l’Ebitda. In una nota Tim Brasil ha fatto sapere di non essere al corrente di trattative o offerte.A far notizia è lo scivolone di Fca (-6,27% a 9,19 euro) all’indomani del pricing dell’offerta di azioni e del convertendo. Il titolo ha comunque chiuso lontano dai minimi intraday toccati a 9,035 euro. Il Lingotto ha fissato a 11 dollari l’offerta per il collocamento di 87 milioni di azioni, mentre per il convertendo (cedola annua pari al 7,875%) il tasso di conversione sarà tra 7,73 e 9,09 azioni. Positiva invece Gtech (+0,22% a 17,81 euro) in scia alle indiscrezioni di stampa secondo cui la Commissione bilancio starebbe valutando di cancellare dalla legge di Stabilità l’incremento della tassazione di 400 punti base. L’intervento sarebbe però sostituito da un qualche aggravio di imposta per il settore.
Pirelli ha guadagnato lo 0,53% a 11,24 euro dopo che l’a.d. Tronchetti Provera ha confermato gli obbiettivi del gruppo in Russia. Secondo gli analisti di Equita per il 2015 è atteso un ulteriore miglioramento con il contributo dell’export della produzione russa, approfittando della svalutazione del rublo, che rende la produzione locale più economica perfino rispetto a quella turca. Saipem (+0,34% a 8,685 euro) è rimbalzata dopo lo scivolone di ieri mentre il petrolio si è mantenuto ai minimi degli ultimi cinque anni. Ieri il cda di Saipem ha fatto sapere che la guidance per l’esercizio 2015 verrà fornita entro il prossimo febbraio, mentre sul South Stream il mercato verrà aggiornato dopo informazioni aggiuntive da parte del cliente.