Stress test Bce, male Carige e Mps: mancano 3 mld. Bankitalia: Sistema bancario italiano è solido

Stress test Bce, male Carige e Mps: mancano 3 mld. Bankitalia: Sistema bancario italiano è solido

Roma, 26 ott. (LaPresse) – Sono 25 le banche bocciate dalla Bce al termine del Comprehensive assessment effettuato su 131 istituti di credito. Le italiane bocciate sono Carige e Mps.

MANCANO 814 MILIONI PER CARIGE E 2,1 MILIARDI PER MPS. La prima presenta uno shortfall di 814 milioni dopo tutte le misure di rafforzamento messe in atto nel 2014, secondo quanto emerge dai risultati dell’esercizio di valutazione approfondita condotto dalla Banca d’Italia sui bilanci. Per la seconda serve un rafforzamento di capitale di 2,111 miliardi dopo tutte le misure messe in atto nel 2014. Le potenziali carenze di capitale delle due banche, sottolinea Bankitalia, “sono interamente riconducibili allo scenario avverso dello stress test”.

CARIGE PRESENTERA’ PIANO DI RIALLINEAMENTO. La Banca d’Italia sottolinea che lo ‘shortfall’ di Carige “riflette in parte i bassi livelli patrimoniali di partenza, non sufficientemente rafforzati dall’aumento di capitale effettuato nel 2014”. La banca, prosegue Via Nazionale, “è guidata da una nuova compagine dirigenziale, insediatasi nell’autunno del 2013 in seguito a ripetuti interventi della Vigilanza, anche su base ispettiva, da cui emersero disfunzioni negli assetti di governo e controllo e irregolarità gestionali”. Carige, conclude Bankitalia, “che ha in fase di avanzate trattative la cessione delle compagnie assicurative del gruppo, presenterà un piano di riallineamento patrimoniale da sottoporre alle autorità di vigilanza”.

PER MPS PESA IMPEGNO RESTITUZIONE AIUTI DI STATO. “Il fabbisogno di capitale rilevato” per Mps, sottolinea palazzo Koch, “è in parte determinato dall’ipotesi di restituzione entro l’orizzonte dello stress test della parte residua degli aiuti di Stato di cui la banca ancora beneficia in linea con l’impegno preso con la Commissione europea”. “Non tenedo conto di tale impegno – prosegue la Banca d’Italia – la carenza di capitale risulta pari a circa 1.350 milioni”. Via Nazionale sottolinea che “il risultato del Comprehensive Assessment riflette il forte impatto dello scenario avverso dello stress test, che non ha considerato le ipotesi previste nel piano di ristrutturazione approvato dalla Commissione europea”. Inoltre, conclude Bankitalia, l’istituto di credito “sottoporrà un piano di rafforzamento patrimoniale e le conseguenti modifiche del piano di ristrutturazione, rispettivamente, alle autorità di vigilanza e alla Commissione europea”.

POPOLARE DI MILANO E DI VICENZA SALVE GRAZIE A ULTIMI RAFFORZAMENTI. Banca Popolare di Milano e la Popolare di Vicenza hanno passato l’esame grazie alle misure di rafforzamento aggiuntive effettuate. Dalle tabelle emerge che i rispettivi capitali mancanti per 166 e 223 milioni di euro, si sono trasformati per Bpe e Po. Vicenza in surplus di 713 e 30 milioni di euro.

BANCO POPOLARE: “ABBIAMO SUPERATO IL TEST CON AMPIO MARGINE”. Il Banco Popolare ha superato l’esercizio “con ampio margine”, si difende la stessa banca con una nota. In particolare: CET1 ratio post AQR pari a 11,50% rispetto ad una soglia minima richiesta dell’8,0% (+350 p.b. di surplus corrispondente a oltre 1,8 miliardi); CET1 ratio post impatto Stress Test condotto secondo lo scenario baseline pari a 10,26% rispetto ad una soglia minima richiesta dell’8,0% (+226 p.b. di surplus); CET1 ratio post impatto Stress Test condotto secondo lo scenario adverse pari a 8,29% rispetto ad una soglia minima richiesta del 5,5% (+279 p.b. di surplus). Come evidenziato dalla Bce nel proprio comunicato, gli shortfall emersi dall’esercizio misurati con riferimento alla situazione patrimoniale del Banco Popolare al 31 dicembre 2013 risultano ampiamente colmati dalle misure di rafforzamento patrimoniale già realizzate nel primo semestre 2014. Al riguardo la banca precisa che le principali misure di rafforzamento patrimoniale, pari a 1.756 milioni, includono essenzialmente l’aumento di capitale da Ç1,5 miliardi completato ad aprile 2014 e l’incorporazione del Credito Bergamasco perfezionatasi il 1° giugno 2014. Per dare un quadro completo dell’esito dell’esercizio, si segnala che il CET1 capital ratio fully loaded, calcolato anche incorporando integralmente gli impatti dell’AQR e considerando la totalità delle misure di rafforzamento patrimoniale già realizzate nel 2014, sarebbe pari al 9,25%. Tutti i dati sopra riportati non includono gli ulteriori effetti positivi che deriveranno dalla prevista incorporazione di Banca Italease, attualmente stimati in 17 punti base. La documentazione dei risultati dell’esercizio pubblicata dalla BCE fornisce maggiori dettagli sugli impatti dell’AQR.

BANKITALIA: “SISTEMA BANCARIO ITALIANO E’ SOLIDO”. Nel complesso i risultati dei test “confermano – sottolinea ancora Bankitalia – la solidità complessiva del sistema bancario italiano, nonostante i ripetuti shock subiti dall’economia italiana negli ultimi sei anni: la crisi finanziaria mondiale, la crisi dei debiti sovrani, la doppia recessione”. “Vengono anche sostanzialmente confermate – prosegue Via Nazionale – le indicazioni che scaturirono lo scorso anno dalle prove di stress condotte dal Fondo monetario internazionale e dalla Banca d’Italia nell’ambito del Programma di valutazione della stabilità finanziaria”. Nessuna banca italiana registra carenze di capitale in base al solo Aqr (Asset quality review, ndr) della Bce: gli aumenti di capitale realizzati tra gennaio e settembre 2014, infatti, hanno colmato interamente la distanza complessiva di 3,3 miliardi che si era registrata nel dicembre 2013 rispetto al requisito dell’8 per cento.

ECCEDENZE DELLE 13 BANCHE ITALIANE IN REGOLA SUPERA I 25 MILIARDI. Le eccedenze dei 13 gruppi bancari italiani in surplus rispetto alle soglie prefissate nel comprehensive assessment della Bce ammontano a 25,5 miliardi. “Ciò indica che, nel sistema bancario italiano nel suo complesso, esiste un ampio margine di capitale in eccesso rispetto ai requisiti fissati nell’esercizio”, sottolinea l’istituto di via Nazionale.

BANKITALIA: IN GERMANIA INTERVENTI PUBBLICI SU BANCHE PER 250 MILIARDI, IN ITALIA PER 4. Palazzo Koch ricorda inoltre che, secondo i dati Eurostat, sistemi bancari e finanziari di vari paesi dell’area dell’euro hanno beneficiato negli anni scorsi di “cospicui interventi da parte dei governi”, pari a quasi 250 miliardi in Germania, quasi 60 in Spagna, circa 50 in Irlanda e Paesi Bassi, poco più di 40 in Grecia, circa 19 in Belgio e Austria e quasi 18 in Portogallo”. In Italia, invece, “il sostegno pubblico è stato di circa 4 miliardi”.

SERVONO 47,5 MILIARDI PER RAFFORZARE LE BANCHE EUROPEE. Le banche europee, fa sapere la Bce, dovranno intervenire con aggiustamenti di patrimonio per 47,5 miliardi complessivi. Il comprehensive assessment – questo il nome dell’esame sugli asset – dei Bce ed Eba si basa sui bilanci degli istituti di credito al 31 dicembre del 2013. Tuttavia le banche sono valutate anche per le successive operazioni di rafforzamento patrimoniale effettuate fino al 30 settembre 2014. Le 25 banche europee che non hanno superato gli stress test, a fronte deI 25 miliardi di cui necessitavano, sono già intervenute con 15 miliardi nel 22014 per migliorare la propria situazione. Ora hanno due settimane per presentare dei piani per rimediare agli ulteriori ammanchi patrimoniali, e nove mesi per realizzarli.

15 LE ITALIANE SOTTO ESAME, BOCCIATE SOLO CARIGE E MPS. Le italiane interessate dagli esami sono 15. Si tratta di Mps, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Bpm, Bper, Ubi Banca, Banco Popolare, Mediobanca, Creval, Credem, Carige, Popolare di Vincenza, Popolare di Sondrio, Veneto Banca e Iccrea Holding.

PADOAN: “LA BANCHE ITALIANE SI SONO PREPARATE PER TEMPO”. Le banche italiane “si sono preparate per tempo” all’esame della Bce, “completando operazioni di rafforzamento patrimoniale, cui il mercato ha risposto positivamente, riconoscendo la solidità del sistema bancario italiano anche prima della pubblicazione dei risultati” degli esami, commenta il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, a seguito dell’esito degli stress test europei sugli istituti di credito italiani. Il ministro dell’Economia, prosegue il comunicato, conferma tuttavia “il suo impegno per la tutela della stabilità finanziaria e per contribuire a migliorare ulteriormente la capacità di resistenza del settore bancario, quale parte della strategia globale per il sostegno della crescita a livello Ue”.

COME E’ EFFETTUATO IL TEST. La resilienza delle banche viene giudicata sulla base di uno scenario di base e di uno avverso immaginando eventuali shock finanziari nel triennio 2014-2016. E’ solo una parte del comprehensive assessment, che include anche l’analisi della qualità degli attivi (‘Aqr’, asset quality review) effettuata dalla Banca centrale europea insieme con consulenti indipendenti. Lo scenario di base, che immagina un’eurozona a crescita zero, prevede che le banche riescano a mantenere un ‘Common Equity Tier 1’ ratio, ovvero il rapporto tra il capitale primario Tier 1 (capitale azionario e riserve di bilancio provenienti da utili non distribuiti al netto delle imposte) e attività ponderate per il rischio, dell’8%. Lo scenario avverso prevede invece un Cet 1 del 5,5%. Rispetto agli stress test Eba del 2011 i criteri a cui devono rispondere le banche sono più stringenti. Gli istituti di credito finiti sotto esame tre anni fa erano stati 90, l’orizzonte era stato di soli 2 anni e lo scenario avverso chiedeva alle banche di mostrare un Cet 1 del 5% dopo la simulazione.

VALUTATO ANCHE IL RISCHIO DI CREDITO. L’Eba include nella valutazione non solo il fabbisogno di capitale, ma pure il rischio di credito, l’evoluzione potenziale della redditività e l’esposizione ai bond sovrani. Le 131 banche scandagliate da Bce ed Eba rappresentano l’82% degli asset bancari dell’eurozona. Nel suo Aqr la Banca centrale ha esaminato in dettaglio 816 portafogli individuali e, per un’esatta valutazione delle sofferenze, ha analizzato oltre 4,5 milioni di dati sulle performance dei debitori oltre i 1.000 euro. Si tratta di circa 119 mila debitori. Inoltre sotto la lente sono finiti 170.000 collaterali, che sono stati riapprezzati secondo i criteri della Bce dopo 30 controlli incrociati. Gli stress test bancari preludono a una nuova era per il sistema bancario europeo, ovvero, l’avvio dell’Unione bancaria, che debutt4erà il 4 novembre quando la Bce assumerà su di sé la supervisione unica delle banche europee.

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