Milano, 15 ott. (LaPresse) – Nel secondo trimestre del 2014 il Pil è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,3% nei confronti del secondo trimestre del 2013 secondo la metodologia Sec 2010. Il dato è peggiore della stima relativa al secondo trimestre 2014 pubblicata il 29 agosto, che aveva come riferimento i conti in Sec 1995, e registrava una diminuzione dello 0,2% in termini sia congiunturali, sia tendenziali.
Il ricalcolo del Pil del secondo trimestre si è reso necessario, poiché da settembre l’Istat ha adottato un nuovo sistema di calcolo del prodotto intenro lordo che si chiama Sec 2010, che è il nuovo standard globale. Rispetto al sistema precedente, il Sec 1995 che si utilizza dal 1999, le principali differenze riguardano: la capitalizzazione delle spese in Ricerca e Sviluppo; la riclassificazione da consumi intermedi a investimenti della spesa per armamenti sostenuta dalle amministrazioni Pubbliche; una nuova metodologia di stima degli scambi con l’estero di merci da sottoporre a lavorazione; la verifica del perimetro delle Amministrazioni Pubbliche. Applicando queste variazioni, il dato del Pil del secondo trimestre cala dello 0,3% sul 2013, rispetto al -0,2% calcolato con il vecchio sistema. Rispetto al trimestre precedente, i consumi finali nazionali sono cresciuti dello 0,1% mentre gli investimenti fissi lordi hanno registrato una flessione dello 0,9%. Le importazioni sono aumentate dello 0,8% e le esportazioni dell’1,1%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un contributo nullo alla crescita del Pil (in particolare, +0,1 punti percentuali i consumi delle famiglie e delle ISP, -0,2 gli investimenti fissi lordi). La variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil (-0,3 punti percentuali), mentre l’apporto della domanda estera netta è stato positivo per 0,1 punti percentuali. Si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto di tutti i settori: industria (-0,5%), servizi (-0,1%), e agricoltura (-1,0%). In termini tendenziali, il valore aggiunto delle costruzioni è diminuito del 2,3%, quello dell’industria in senso stretto dello 0,4%, quello dell’agricoltura dello 0,6% e quello dei servizi dello 0,1%.
Il ricalcolo effettuato oggi dall’Istat sul Pil adottando la nuova metodologia Sec2010, che da settembre sostituisce il Sec1995 in uso dal 1999, non riguarda solo il secondo trimestre 2014, ma bensì tutta la serie storica dal 2010. Per il dato del 2010 c’è addirittura un miglioramento, visto che la crescita di allora passa dal 2,1% stimato finora a +2,2%. Discorso inverso per il 2011, dove il Pil totale annuale passa da -0,6% a -0,7%. Proprio il 2011 è l’anno in cui comincia l’infilata di trimestri senza crescita, che continua tuttora da 12 trimestri consecutivi stando ai dati del sistema Sec2010.
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