Fmi rivede al rialzo deficit e debito Italia

Washington (Usa), 8 ott. (LaPresse) – Il rapporto tra deficit e Pil dell’Italia si attesterà al 3% nel 2014, per poi calare al 2,3% l’anno prossimo. Lo stima il Fondo monetario internazionale nel Fiscal Monitor. Le proiezioni sono state peggiorate rispettivamente di 0,3 e 0,5 punti percentuali. Il Fondo precisa tuttavia che le stime non includono la Legge di Stabilità per l’anno prossimo, ma comprendono gli effetti sui conti pubblici del bonus Irpef da 80 euro e le correzioni dovute alla revisione delle previsioni di crescita. Il rapporto vede un disavanzo per l’Italia all’1,2% nel 2016, allo 0,8% nel 2017, allo 0,6% nel 2018 e allo 0,4% nel 2019.

CORRE IL DEBITO. Il debito pubblico dell’Italia balzerà al picco del 136,7% del Pil nel 2014 per poi calare leggermente al 136,4% nel 2015. Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo le stime di aprile rispettivamente di 2,2 e 3,3 punti percentuali. Nel 2013 il debito italiano si era attestato al 132,3%. Le cifre diffuse dal fondo evidenziano come dal 2008, quando si attestava al 106,1% del Pil, il debito sia aumentato di oltre 30 punti percentuali. Il Fondo stima per l’Italia un debito al 134,1% nel 2016, al 131,4% nel 2017, al 128,7% nel 2018 e al 125,6% nel 2019.

“A ITALIA SERVE AMPIO PIANO DI RIFORME”. In Italia “è molto chiaro che la politica è costretta da un debito pubblico molto elevato, un molto alto anche nel contesto dell’eurozona, e da una serie di sfide da affrontare per la crescita: l’Italia non è cresciuta poco solo negli ultimi anni, ma non cresce da diversi anni indietro”, ha affermato Vitor Gaspar, capo degli Affari fiscali del Fmi per il Fiscal Monitor, rispondendo ai giornalisti nel corso della conferenza stampa sulla presentazione del rapporto. Secondo Gaspar “serve una strategia complessiva di riforme strutturali, che includa la riforma del lavoro, della giustizia civile e del mercato dei prodotti”. L’economista del fondo evidenzia che si tratta di una piano “che comprende una serie di elementi che devono essere valutati nel loro insieme”.