Borsa, Milano chiude in calo, non si ferma caduta di Wdf

Milano, 8 ott. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in ribasso dopo la deludente performance di ieri. A pesare sul sentiment degli investitori la crescente preoccupazione per le prospettive dell’economia globale all’indomani del taglio delle stime da parte del Fondo monetario. L’istituto di Washington ha anche rivisto al ribasso le prospettive per l’Italia aspettandosi per quest’anno un Pil tricolore in flessione dello 0,2%. La vera preoccupazione è però sulla Germania, da sempre considerata la locomotiva dell’Eurozona, dopo i deludenti dati su ordini industriali e produzione industriale. In Cina l’indice Pmi servizi è sceso a settembre a 53,5 punti dai 54,1 punti delle rilevazione precedente. Mentre è in ancora in corso il vertice a Milano sull’occupazione dell’Eurozona, a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dello 0,64% a 19.645,49 punti.

Fiat (invariata a 7,245 euro) sotto i riflettori dopo che Sergio Marchionne, in un’intervista a Bloomberg Businessweek, ha dichiarato che lascerà la guida di Fiat a fine 2018, quando verrà portato a termine il piano quinquennale che fissa come obiettivo ambizioso la vendita di 7 milioni di auto a livello globale. L’intervista è uscita all’indomani dell’approvazione di Borsa Italiana e Nyse alla quotazione delle azioni Fca a partire da lunedì 13 ottobre. “Senza dubbio farò qualcos’altro”, ha dichiarato Marchionne nell’intervista aggiungendo che “ci sono una serie di cose che il prossimo Ceo farà che sono totalmente diverse da quello che faccio”. Ancora debole CNH Industrial (-1,05% a 6,07 euro) dopo aver perso ieri 4,5 punti percentuali. A pesare sulla performance il profit warning per l’intero 2014 lanciato ieri dalla rivale Agco. Anche Enel (-0,66% a 3,896 euro) è finita sotto i riflettori dopo che il Cda della controllata Endesa ha esaminato e approvato la distribuzione di un ulteriore dividendo straordinario in contanti, sotto forma di acconto dividendo sugli utili dell’esercizio 2014, pari a 6 euro per azione. Ancora in rosso Enel Green Power (-2,35% a 1,869 euro) che ieri era finita sotto la scure di JPMorgan. Gli analisti della banca Usa hanno tagliato il giudizio sulla controllata verde di Enel a neutral dal precedente overweight. Debole Telecom Italia (-1,16% a 0,851 euro) dopo che l’a.d. di Mediobanca, ha escluso possibili contatti tra Piazzetta Cuccia, Vincent Bollorè e altri soci di Telecom Italia per formare un ‘mini patto’ di sindacato dopo lo scioglimento di Telco, ribadendo la posizione dell’istituto di credito di venditore.

Contrastati i titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha guadagnato lo 0,62% a 11,26 euro, Montepaschi l’1,19% a 1,014 euro, Popolare di Milano l’1,33% a 0,646 euro. Le vendite hanno invece prevalso su Ubi Banca (-0,55% a 6,305 euro), Unicredit (-1,07% a 5,96 euro) e Intesa SanPaolo (-0,35% a 2,276 euro). Non si è arrestato il trend ribassista di World Duty Free a Piazza Affari. Il titolo del gruppo della famiglia Benetton ha mostrato una flessione del 4,48% a 7,24 euro, mentre da giovedì scorso l’azione ha mostrato un crollo di circa 20 punti percentuali. Le vendite sono scattate dopo il cda di Wdf che ha accettato le dimissioni dell’Ad Josè Maria Palencia predisponendo una struttura manageriale ad interim per la transizione. Oggi invece ha pesato anche il downgrade arrivato da Goldman Sachs: gli analisti della banca Usa hanno tagliato il giudizio su Wdf a neutral dal precedente buy.