Fiat-Chrysler, Fca sbarca a Wall Street nel ‘Columbus Day’

Torino, 7 ott. (LaPresse) – Fiat Chrysler Automobiles sbarcherà a Wall Street negli stessi giorni in cui Cristoforo Colombo scoprì il Nuovo Mondo. Il gruppo ha riferito che il New York Stock Exchange ha dato ieri il suo via libera alla quotazione. Tutte le condizioni necessarie per la fusione di Fiat Spa in Fiat Investments, che prenderà il nome di Fca, si sono quindi verificate. Questo permetterà alla fusione tra il Lingotto e Auburn Hills, che sarà effettiva dal 12 ottobre, di debuttare alla Borsa di New York proprio nel giorno in cui negli Stati Uniti si festeggia il ‘Columbus Day’, che cade il secondo lunedì di ottobre. Una coincidenza auspicata già nei mesi scorsi dall’a.d. Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne. A coronare la festa di un percorso iniziato con l’acquisizione di Chrysler, nell’ormai lontano 2009, sulla 5th Avenue di New York, alla tradizionale parata per festeggiare lo sbarco di Colombo, sfileranno anche delle Maserati.

In contemporanea, lunedì 13 ottobre, le azioni ordinarie Fca sostituiranno quelle Fiat a Palazzo Mezzanotte. Anche da Borsa Italiana è arrivato l’ok, subordinatamente alla autorizzazione da parte di Consob della pubblicazione del documento informativo. Venerdì si registrerà l’ultima chiusura delle ‘vecchie’ azioni del Lingotto ed probabile che il prezzo del nuovo titolo a New York venga deciso sulla base del prezzo milanese di venerdì a cui sarà applicato il cambio tra dollaro ed euro. Al debutto di Fca a Wall Street saranno presenti sia Marchionne sia il presidente di Fiat, John Elkann, che suoneranno la campanella di chiusura delle contrattazioni. L’onore di dare il via agli scambi spetta infatti soltanto alle Ipo. Quella di Fca non è un’offerta pubblica iniziale, ma si tratta di una conversione azionaria che metterà in mano ai soci Fiat 1 azione ordinaria Fca per ogni azione ordinaria Fiat detenuta.

Attraverso l’operazione dovrebbe essere incrementata la liquidità del titolo, mentre l’applicazione dei principi contabili Usa potrebbe renderla più costosa. “Sarei felice se il rapporto degli scambi fosse 60% a New York, 40% a Milano”, ha dichiarato Marchionne, che partirà subito dopo l’esordio di Fca sul Nyse per un nuovo road show. L’obiettivo del manager italo-canadese sarebbe quello di raccogliere favori e capitali dei grossi gruppi finanziari Usa per almeno una quota di azioni del 2-3% del capitale. Il Lingotto deve ricomprare le azioni Fiat di chi ha esercitato il diritto di recesso. La soglia di esborso possibile, fissato a 500 milioni di euro come condizione sospensiva della fusione, non è stata superata per soli 36,4 milioni di euro. E la spesa per l’esborso vale circa il 4,7% del capitale, titoli che potranno essere ricollocati. Con la quotazione a Wall Street la famiglia Agnelli non rischia di cedere il timone del gruppo. Il diritto dell’Olanda, Paese in cui Fca ha sede legale, permette agli azionisti storici di valere di più in assemblea. Quindi, anche in caso di diluizione del capitale ordinario, Exor continuerà a detenere il controllo. La holding del gruppo Agnelli possiede attualmente il 30% di Fiat che, per effetto del voto multiplo, potrebbe arrivare a pesare per il 46% in sede assembleare.