Roma, 21 ago. (LaPresse) – “La riforma della pubblica amministrazione annunciata dal ministro Marianna Madia contiene gli stessi errori della Brunetta. E Matteo Renzi non è così coraggioso come sembra”.
Lo dice il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in un’intervista al settimanale ‘l’Espresso’ domani in edicola e già online su Espresso+. “Accusa il sindacato – aggiunge Camusso – di frenare e dire sempre no, ma chi è vittima delle lobby e dei poteri della conservazione è proprio il governo”.
Quanto alla guerra annunciata alla burocrazia, firmata Madia, “penso che prosegua nella stessa filosofia e negli stessi errori – aggiunge Camusso -. Dopo Bassanini, che andava verso la ‘privatizzazione’ dei contratti, come indicava da tempo la Cgil, il primo passo indietro è stato quello di Brunetta”. A chi le ricorda che il governo, al contrario, parla proprio di una riforma che serva a ridurre il peso dei burocrati e ad aprire alla meritocrazia in ambito pubblico, “a parole – replica il segretario Cgil -. In realtà è il contrario: è come se si considerasse la pubblica amministrazione lo staff della politica, anziché garantirle la terzietà. La politica non distingue fra funzione di Stato e funzione di governo e questo porta a due effetti distorti: non c’è vera responsabilità di chi dirige, perché non c’è vera indipendenza; secondo, sono proprio i burocrati a contare di più. La Ragioneria dello Stato, spesso, decide più del governo”.