Milano, 12 ago. (LaPresse/Finanza.com) – Nel mese di luglio, l’andamento dell’inflazione è stato sostanzialmente piatto: lo si evince dalla lettura finale dell’Istat circa l’andamento dell’indice dei prezzi al consumo. A luglio, c’è stato un calo dello 0,1% su base mensile e un +0,1% annuo. Era dall’agosto del 2009 che non risultava una variazione tendenziale così bassa. Il rallentamento dell’inflazione, rimarca l’Istat, è principalmente imputabile all’ampliarsi della flessione su base annua dei prezzi degli Energetici regolamentati.
Il calo mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente ai ribassi dei prezzi della frutta fresca (-9,0%) e dei vegetali freschi (-3,8%) – su cui incidono fattori di natura stagionale – e dei prezzi degli Energetici regolamentati (-3,1%); a contenere questo calo sono i rialzi mensili dei prezzi degli Energetici non regolamentati (+0,8%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+1,5%), anch’essi influenzati da fattori stagionali.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,7% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da -0,5% del mese precedente, mentre i prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto, il cosiddetto carrello della spesa, diminuiscono dello 0,3% rispetto al mese precedente e crescono dello 0,2% nei confronti di luglio 2013 (dal +0,3% registrato a giugno).
Sono invece dieci le grandi città italiane in deflazione. I prezzi a luglio risultano in calo, su base annua, a Torino (-0,4%), Firenze (-0,3%), Bari (-0,3%), Roma (-0,2%), Trieste (-0,1%) e Potenza (-0,1%). Calo anche a Livorno (-0,7%), Verona (-0,5%), Ravenna (-0,1%) e Reggio Emilia (-0,1%).
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata