Milano, 5 ago. (LaPresse) – Unicredit ha chiuso il secondo trimestre del 2014 con un utile netto in crescita a 403 milioni di euro, che porta il risultato netto dei sei mesi a 1,1 miliardi, pari a un +37,8% annuo. Lo riferisce una nota. L’utile del secondo trimestre è superiore ai 362 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno e oltre le attese degli analisti, che avevano previsto un leggero calo per l’aumento dell’imposizione fiscale. Escludendo gli effetti della rivalutazione delle quote di Bankitalia, che hanno aumentato il peso delle tasse, l’utile nel trimestre è di 618 milioni di euro e, su base semestrale, di 1,3 miliardi di euro (+64,4% su anno). “I risultati positivi di questo trimestre confermano la buona performance commerciale del gruppo, malgrado un quadro macroeconomico ancora incerto. Questi risultati ci avvicinano all’obiettivo di circa 2 miliardi di euro di utile netto per il 2014, diventato più sfidante alla luce della modifica dell’imposta sulla valutazione della quota in Banca d’Italia, non inclusa nelle nostre previsioni”, commenta dell’a.d., Federico Ghizzoni. “Unicredit – prosegue – si conferma una delle banche più solide nel sistema europeo: il nostro Cet1 ratio fully loaded sale a 10,4% e il leverage ratio Basel 3 fully loaded si attesta a 4,7%. La nostra diversificazione geografica si conferma un punto di forza. L’Italia mostra un utile netto in crescita e i nuovi crediti erogati sono in aumento di oltre il 50% rispetto al primo semestre 2013, a testimonianza del nostro impegno a sostenere l’economia reale”.
MIGLIORA QUALITA’ ATTIVO. La qualità dell’attivo di Unicredit “è in continuo miglioramento”, con i crediti deteriorati lordi che scendono a 82,4 miliardi di euro al 30 giugno scorso. Nella nota si precisa che il tasso di copertura “rimane elevato” al 51,2%, “nonostante la riduzione di 65 punti base dovuta alla vendita di portafogli di sofferenze con elevato vintage per oltre 1,3 miliardi di euro”. Il portafoglio dei crediti deteriorati italiani di Unicredit, sottolinea il comunicato, “è in flessione nel primo semestre 2014 e su base annuale mostra un tasso di crescita sostanzialmente inferiore alla media delle banche italiane”.
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