Milano, 17 giu. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso poco mossa una seduta altalenante. Dopo una mattinata trascorsa in negativo in scia al deludente indice Zew tedesco, sceso a maggio sotto 30 punti, il listino milanese ha provato a rialzare la testa nel pomeriggio anche se a fine seduta il Ftse Mib ha messo a segno un rialzo frazionale dello 0,09% a 21.996 punti. L’attesa degli investitori è concentrata sulla riunione della Federal Reserve. Per domani sera gli esperti si attendono un proseguimento del tapering, la riduzione graduale del piano di acquisto titoli da parte della Banca centrale Usa. Sul fronte macro negli Stati Uniti l’inflazione in maggio ha mostrato un progresso mensile dello 0,4% (+2,1% su base annua), superando le attese degli analisti che erano ferme allo 0,2%. La questione energetica è rimasta in primo piano in scia alle tensioni in Iraq ma i prezzi del petrolio si sono mantenuti sui livelli di ieri con il Wti poco sotto 107 dollari al barile e il Brent in area 113 dollari.
Non conosce soste il rally del Montepaschi che anche oggi è stato ripetutamente sospeso al rialzo e che ha chiuso con un balzo del 15,82% a 2,562 euro. Dall’inizio dell’aumento di capitale il titolo Mps ha mostrato un progresso di oltre il 60% rispetto al prezzo rettificato di 1,54 euro del 9 giugno. Nel resto del comparto bancario gli acquisti hanno premiato anche Unicredit (+0,15% a 6,675 euro), che ha sfruttato la promozione arrivata da Barclays che ha alzato il giudizio su piazza Cordusio a overweight dal precedente equalweight, Popolare di Milano (+2,08% a 0,685 euro), Banco Popolare (+3,13% a 14,14 euro), Ubi Banca (+0,57% a 7,03 euro). Sono invece finite in territorio negativo Intesa SanPaolo, che ha ceduto lo 0,73% a 2,44 euro, e Mediobanca, che ha lasciato sul parterre lo 0,38% a 7,665 euro.
Debole Eni (-0,51% a 19,45 euro) con l’a.d. Claudio Descalzi che ha ribadito che il gruppo continua a monitorare attentamente la situazione in Iraq. Ancora debole Telecom Italia (-1,11% a 0,935 euro) all’indomani della scelta di Mediobanca, Generali e Intesa SanPaolo di esercitare, nel primo giorno utile della finestra prevista per contratto, la facoltà di richiedere la scissione di Telco, la holding che controlla con il 22,4% il gruppo delle telecomunicazioni. In sostanza i tre grandi soci italiani hanno chiesto di uscire dalla scatola che controlla Telecom Italia. Ancora vendite su Gtech (-2,65% a 18,67 euro) che ha fatto sapere di avere in corso discussioni preliminari ed esplorative, che sono parte di un processo riguardante una potenziale acquisizione di International Game Technology. Prysmian ha strappato un rialzo dello 0,06% a 16,32 euro dopo aver vinto una nuova commessa in Qatar da circa 80 milioni di dollari.
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