Roma, 12 giu. (LaPresse) – La Bce richiama l’Italia sul debito pubblico e la promuove parzialmente sul deficit. “In prospettiva, è importante accrescere gli sforzi di risanamento del Paese per assicurare sufficienti progressi verso l’Omt (il cosiddetto scudo anti-spread lanciato 2012, ndr) e l’osservanza del parametro per il debito, con la priorità di imprimere uno stabile andamento discendente al cospicuo debito in rapporto al Pil”. La Bce sottolinea che “negli anni recenti” l’Italia ha conseguito “una correzione sostenibile” del deficit, insieme a Paesi come Finlandia, Germania, Italia e Lettonia. In Italia, ricorda l’Eurotower, il rapporto tra disavanzo e Pil è rimasto invariato nel 2013 al 3 per cento, mentre il rapporto debito/Pil è salito al 132,6 per cento. Tuttavia la Bce aggiunge come Roma abbia rinviato il pareggio di bilancio strutturale dal 2014 al 2016 e quest’anno l’intervento pianificato “è inferiore ai requisiti stabiliti” dagli obiettivi europei, mentre “sarebbe sostanzialmente conforme” nel 2015. La Bce evidenzia come la Commissione Ue ritenga necessario per i conti pubblici italiani correzione dello 0,7% del Pil annuo nei prossimi due anni.

“SE NECESSARIO ALTRE MISURE”. Nell’odierno bollettino mensile della Bce viene ribadito che il consiglio direttivo “è unanime nel suo impegno a ricorrere anche a strumenti non convenzionali nel quadro del proprio mandato qualora si rendesse ancora necessario affrontare rischi connessi con un periodo di bassa inflazione eccessivamente prolungato”. Tra gli strumenti in oggetto, c’è anche un quantitative easing diretto sui mercati europei. “I tassi di interesse di riferimento della Bcce si attesteranno sui livelli correnti per un prolungato periodo di tempo, in considerazione delle attuali prospettive di inflazione” prosegue il bollettino, aggiungendo però che il consiglio “se necessario, interverrà con prontezza attraverso un ulteriore allentamento della politica monetaria”.

“CON INTERVENTI INFLAZIONE AL 2%”. L’insieme misure varate la settimana scorsa dal consiglio direttivo della Bce, si legge nell’odierno bollettino, “contribuirà a riportare i tassi di inflazione in prossimità del 2 per cento”. Le aspettative di inflazione a medio-lungo termine per l’area dell’euro restano, secondo la Bce, “saldamente ancorate in linea con l’obiettivo del Consiglio direttivo di mantenere i tassi di inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2 per cento”. Il consiglio “è fermamente determinato a salvaguardare l’ancoraggio di tali aspettative”.

“CRESCITA EUROZONA SOTTO ATTESE”. Nel primo trimestre dell’anno il Pil in termini reali dell’area dell’euro è aumentato dello 0,2 per cento sui tre mesi precedenti e “tale evoluzione conferma la graduale ripresa in atto, pur essendo in certa misura più debole delle attese”. Lo si legge nel Bollettino mensile della Bce. “I risultati delle ultime indagini congiunturali – prosegue l’Eurotower – indicano una crescita moderata anche nel secondo trimestre”. La Bce ha confermato le stime riviste sulla crescita, già annunciate giovedì scorso dal presidente della Bce, Mario Draghi. Secondo gli economisti di Francoforte il Pil dell’eurozona in termini reali aumenterebbe, in media d’anno, dell’1,0 per cento nel 2014, dell’1,7 nel 2015 e dell’1,8 nel 2016. A marzo la Bce stimava per quest’anno una crescita dell’1,2%, mentre per l’anno prossimo vedeva tre mesi fa un incremento del Pil dell’1,5%.

La nuova dinamica, sottolinea la Banca centrale, “riflette il contributo in costante aumento della domanda interna accompagnato dall’esiguo apporto positivo delle esportazioni nette”. Secondo le proiezioni, viene ancora spiegato, “l’espansione delle esportazioni all’esterno dell’area dell’euro acquisirà slancio nel 2014 e nel 2015, di riflesso al graduale rafforzamento della domanda estera dell’area e al venir meno delle ricadute negative del recente apprezzamento dell’euro”. Tuttavia nell’arco del triennio, evidenzia l’Eurotower, dovrebbe “persistere” la “relativa debolezza della domanda interna nell’area”.

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