Città del Vaticano, 19 mag. (LaPresse/AP) – Le “misure correttive” sulle finanze vaticane erano necessarie per permettere alla Santa Sede di proseguire sulla strada della trasparenza dei conti. Lo ha detto il direttore dell’Autorità di informazione finanziaria del Vaticano, Rene Bruelhart, presentando il rapporto Aif per il 2013. Bruelhart ha ricordato che l’Authority sta discutendo sulla prassi dello Ior che prevede di non divulgare i nomi dei titolari dei conti nelle transazioni con le banche italiane. Nel corso della prima ispezione sulla banca vaticana, chiesta dalle autorità antiriciclaggio europee, il funzionario ha riferito che il problema maggiore rilevato riguarda le procedure dello Ior per individuare le attività ad alto rischio. Il rapporto Aif ha trovato 202 transazioni sospette nel 2013, a fronte delle sei contate nell’anno precedente. Bruelhart ha sottolineato che questo picco non significa che nel 2013 lo Ior sia stato utilizzato come veicolo per una maggiore attività illecita, ma solo che le nuove leggi e procedure in materia di controlli e trasparenza attuate dal Vaticano lo scorso anno hanno messo in evidenza più operazioni potenzialmente problematiche. La maggior parte delle transazioni individuate riguardano la banca vaticana, che sta esaminando ad uno ad uno i propri conti correnti. “Non siamo ancora perfetti, ma credo che siamo sulla via giusta”, ha dichiarato Bruelhart sottolineando che “c’è ancora un bel po’ di strada da fare”.