Milano, 5 mag. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in ribasso con l’indice Ftse Mib che sul finale di seduta si è allontanato dai minimi intraday toccati a 21.421 punti. In mattinata è arrivata una nuova delusione dal Pmi manifatturiero cinese di aprile, sceso a 48,1 punti e sotto le attese che indicavano 48,4 punti. A pesare sull’umore degli investitori anche le continue tensioni in Ucraina. Le previsioni di primavera della Commissione Europea hanno indicato una graduale ripresa per l’Italia, con il Pil che tornerà in positivo quest’anno con un +0,6%, dopo un calo dell’1,9% nel 2013. In netto miglioramento l’economia nel 2015 quando dovrebbe crescere dell’1,2%. Guardando al panorama europeo, il confronto soprattutto per quest’anno resta piuttosto deprimente: nella zona euro il Pil è visto infatti in crescita dell’1,2% nel 2014 e dell’1,7% nel 2015. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,65% a 21.639 punti.
Nel comparto bancario le vendite hanno colpito Banco Popolare (-2,83% a 14,38 euro), Popolare dell’Emilia Romagna (-2,74% a 8,16 euro), Mediobanca (-2,27% a 7,715 euro) e Ubi Banca (-2,25% a 6,72 euro). Di tutt’altro tono la seduta del Montepaschi (+3,17% a 24,72 euro) nel giorno in cui si è proceduto al raggruppamento delle azioni ordinarie nel rapporto di una nuova azione ogni 100 possedute. Sotto i riflettori la Popolare di Milano (-0,07% a 0,647 euro) nel giorno che ha preso il via l’aumento di capitale da 500 milioni di euro: il Consiglio di Gestione di piazza Meda lo scorso mercoledì ha deliberato di emettere 1.162.161.765 azioni ordinarie da offrire in opzione a 0,43 euro l’una nel rapporto di 9 azioni ogni 25 possedute. Seduta poco mossa per Intesa SanPaolo (invariata a 2,46 euro). E’ partito il conto alla rovescia per l’attesissimo nuovo piano 2014-2018 di Fiat (-1,60% a 8,57 euro) che Sergio Marchionne presenterà domani a Detroit. Tra gli obiettivi del nuovo piano ci sarà, secondo quanto riportato oggi da Automotive News Europe, il raddoppio delle vendite del marchio Jeep che dovrebbero raggiungere quota 1,5 milioni di vetture a fine piano nel 2018 dalle 731 mila del 2013. Lo storico marchio Usa di fuoristrada lo scorso anno ha visto le vendite crescere del 36%. Finmeccanica (-1,04% a 6,63 euro) ha chiuso la controversia tra la sua controllata AnsaldoBreda e le Ferrovie belghe relativa ai treni V250. La soluzione prevede il pagamento alle Ferrovie belghe di 2,5 milioni di euro.
Dopo un inizio di seduta promettente Telecom Italia ha virato in negativo arrivando a chiudere con un ribasso dello 0,53% a 0,923 euro. Secondo quanto emerso dalle comunicazioni Consob sulle partecipazioni rilevanti delle società quotate, la Findim di Marco Fossati ha ridotto la propria quota nel capitale di Telecom al 4,989% dal precedente 5,004%. L’operazione risale allo scorso 30 aprile, dopo quindi l’assemblea del 16 aprile che ha nominato il nuovo Cda e da cui Findim è rimasta esclusa non essendo riuscita ad inserire alcun rappresentante. La mossa è stata definita dalle stessa Findim, così come riportato da Il Sole 24 Ore di sabato, “un segnale distensivo”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata