Mediaset, ricompare Berlusconi a Cologno, ma tutto è cambiato

Milano, 29 apr. (LaPresse) – A Mediaset stamattina sembrava di essere tornati indietro di qualche anno. Nello studio 20 di Cologno Monzese, Silvio Berlusconi attaccava a tutto spiano i suoi avversari dalla tribuna da ‘Mattina Cinque’. Pochi metri più in là, nello studio 14 Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri presentavano all’assemblea dei soci i conti 2013 tornati in attivo. A ben guardare invece, molte cose sono cambiate rispetto agli anni d’oro. Ad esempio Confalonieri, rispondendo a due azionisti melomani che gli chiedevano un cd delle sue esecuzioni al pianoforte, rispondeva con un velo di tristezza: “Se non mi fanno fuori prima, l’anno prossimo ve lo porto”. Berlusconi padre uscito dagli studi, ha dovuto rispondere a chi gli chiedeva quando inizierà i servizi sociali e se intende vendere il Milan. E addirittura Pier Silvio Berlusconi ha ammesso di tifare per il Governo Renzi, altri tempi quando D’Alema visitò proprio la sede di Cologno definendo Mediaset, lui allora premier, “un patrimonio per il Paese”.

A prescindere dall’effetto nostalgia, la Mediaset del 2014 secondo Confalonieri “è un’azienda sana e vitale”, “sappiamo che possiamo superare qualsiasi difficoltà” ma “è fragile il nostro utile, proprio come fragile è la ripresa italiana. Perché la ripresa, quella strutturale, che parte dai consumi delle famiglie, non c’è”. Proprio tenendo conto di tutto ciò, Confalonieri è partito all’attacco di Google, Facebook e Amazon che drenano risorse al già asfittico mercato della pubblicità, “aziende ‘fantasma’” che rastrellano centinaia di milioni di pubblicità, senza che “le autorità di regolazione possano avere l’esatta dimensione del fenomeno. Questa mi sembra una forma di neocolonialismo”. Molta attenzione è oggi catturata da Mediaset Premium, la società che gestisce il digitale terrestre del gruppo del Biscione. Ribadendo che non c’è la volontà di vendere, Pier Silvio Berlusconi, ha aperto a possibili nuove alleanze. “Siamo in una fase calda”. “Il valore di Mediaset Premium, che noi stimiamo, è superiore quello massimo indicato dagli analisti” ha aggiunto Confalonieri, quindi sopra gli 800 milioni.

Stesso discorso per le torri di comunicazione, business dall’alto potenziale. “EiTowers è una società molto solida, vogliamo che si sviluppi al meglio, e per farlo ci sono un paio di strade” ha detto Pier Silvio Berlusconi, a chi gli chiedeva se la società che gestisce le torri del gruppo, EiTowers di cui Mediaset ha ceduto recentemente il 25%, fosse interessata anche alle torri di telecomunicazioni che Telecom intende dismettere. “La cessione del 25% va nel senso dello sviluppo – ha aggiunto il vicepresidente Mediaset – Mediaset è un socio ingombrante, ora EiTowers potrà muoversi con maggiore libertà”. Infine si torna a parlare di Renzi, anche nel tempio del berlusconismo. “Renzi a Mediaset è il benvenuto, eravamo ben felici ad averlo ospite ad ‘Amici’, poi c’è la par condicio e non se n’è fatto nulla. Non ci sono altre motivazioni” ha spiegato Pier Silvio Berlusconi. Certo la presenza del premier nel programma di Maria De Filippi avrebbe aiutato la vendita della pubblicità per il gruppo, che non vola neanche quest’anno: “Prevediamo un 2014 leggermente migliore rispetto all’anno passato” ha detto l’a.d. di Mediaset, Giuliano Adreani.