Milano, 29 apr. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in deciso rialzo con l’indice Ftse Mib che si è portato ad un passo dalla soglia dei 22.000 punti. I listini azionari hanno sfruttato la sponda offerta dalle buone trimestrali societarie. Questa mattina il Tesoro ha collocato tutti i 6,5 miliardi complessivi di Btp a cinque e dieci anni offerti in asta con tassi sui nuovi minimi storici. In particolare sono stati assegnati 3,5 miliardi di euro di titoli quinquennali con un rendimento sceso all’1,84% dall’1,88% di marzo, con un rapporto di copertura di 1,3 e con richieste per 4,5 miliardi. Venduti anche tutti i 3 miliardi di Btp a dieci anni, le cui richieste sono state pari a 3,9 miliardi, ad un tasso sceso al 3,22%. Sempre oggi l’Eba ha annunciato le metodologie, i criteri e gli scenari macroeconomici di riferimento per gli stress test europei 2014, che coinvolgeranno le 124 principali banche del Vecchio Continente. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha guadagnato il 2,15% a 21.976 punti.
Acquisti sostenuti sulle banche: Banco Popolare ha guadagnato il 2,73% a 15,01 euro, Popolare dell’Emilia Romagna il 3,14% a 8,53 euro, Popolare di Milano il 5,39% a 0,722 euro, Intesa SanPaolo il 2,64% a 2,48 euro, Mediobanca l’1,32% a 8 euro, Ubi Banca il 2,96% a 6,94 euro, Unicredit l’1,86% a 6,565 euro. Ancora su di giri Mediaset (+3,18% a 3,956 euro) con il presidente Confalonieri che ha fatto sapere che il gruppo è “attrezzato per cogliere ogni opportunità industriale nel mondo della distribuzione di contenuti digitali a pagamento”. “Dopo un periodo di necessari risparmi – ha proseguito Confalonieri – abbiamo voglia di tornare a investire innanzitutto nel core business, perché siamo consapevoli che tutto parte dai contenuti”. Brillante Eni (+2,94% a 18,86 euro) dopo la pubblicazione dei conti trimestrali. Il colosso petrolifero italiano ha riportato nei primi tre mesi del 2014 un utile netto adjusted in calo del 14,3% a 1,19 miliardi di euro. Il risultato è però superiore agli 1,16 miliardi stimati in media dagli analisti interpellati da Bloomberg. L’utile netto è ammontato a 1,3 miliardi, in contrazione del 15,6% rispetto a dodici mesi fa mentre l’utile operativo adjusted del primo trimestre si è attestato a quota 3,49 miliardi, in flessione del 6,8% su base annua.
Fiat (+3,69% a 8,83 euro) ha beneficiato ancora delle indiscrezioni apparse ieri su Automotive News Europe su Alfa Romeo. Secondo il periodico specializzato è nelle intenzioni dell’Ad Sergio Marchionne scorporare l’azienda del Biscione facendone una società indipendente con un proprio conto economico. La decisone dell’Ad, a detta delle voci, dovrebbe essere comunicata in occasione della presentazione del piano industriale del gruppo il prossimo 6 maggio a Detroit. In questo modo Alfa Romeo diventerebbe il terzo marchio del lusso dopo Ferrari e Maserati.
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