Roma, 19 apr. (LaPresse) – Esplode la richiesta di ore di cassa integrazione. Con oltre 100 milioni di ore registrate lo scorso mese, ben oltre le 80 milioni di ore mediamente conteggiate a partire da gennaio 2009 a oggi, la cassa integrazione aumenta in tutti i suoi segmenti (ordinaria, straordinaria e deroga). Sono circa 520 mila da inizio anno i lavoratori coinvolti, che hanno subito un taglio del reddito per 1 miliardo di euro, pari a 1900 euro netti in meno per ogni singolo lavoratore in busta paga. Sono questi i dati che emergono dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio cig della Cgil nazionale nel rapporto di marzo.
CGI IN CRESCITA RISPETTO A FEBBRAIO. “Lo stato in cui versa il nostro sistema produttivo – afferma il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada -, insieme alla condizione dei lavoratori, continuano a essere una seria e drammatica emergenza da affrontare. Al netto degli interventi fiscali il Paese ha bisogno di una prospettiva che non può non prescindere dalla difesa e dalla valorizzazione del lavoro e della produzione”. Per questo, prosegue Lattuada, “vanno contrastate operazioni di ulteriore frammentazione del mercato del lavoro, così come vanno immediatamente sbloccate le risorse per gli strumenti di sostegno in deroga. Ma deve essere al più presto messo in campo un grande piano di investimenti, a partire da quelli pubblici fino a quelli privati, che si occupi di creare lavoro. La sola via, il solo modo per offrire al Paese una prospettiva”. Dall’analisi della Cgil emerge come il totale di ore di cassa integrazione a marzo sia stato pari a 100 milioni 136mila 978 ore richieste e autorizzate. Un dato in aumento sul mese precedente del +20,28% mentre è in calo l’insieme del primo trimestre, pari a 264 milioni 755mila 636 ore, del -1,16% sui primi tre mesi dello scorso anno.
“IL PAESE SI STA DEINDUSTRIALIZZANDO” . Nel dettaglio, la cassa integrazione ordinaria (cigo) è aumentata a marzo su febbraio del +16,32%, per un totale pari a 27 milioni 379mila 903 ore. Da inizio anno la cigo invece ha raggiunto quota 76 milioni 696mila 78 ore, -23,43% sul periodo gennaio-marzo del 2013. La richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs), sempre per quanto riguarda lo scorso mese, è stata di 45 milioni 491mila 245, +17,07% su febbraio, mentre il primo trimestre dell’anno totalizza 128 milioni 212mila 748 ore autorizzate, +10,21% sullo stesso periodo dello scorso anno. Infine, la cassa integrazione in deroga (cigd) ha registrato a marzo un deciso aumento sul mese precedente, pari a +30,71%, per 27 milioni 265mila 830 ore richieste. Nei primi tre mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo dello scorso, la crescita della cigd è stata del +14,56%, per un totale di 61 milioni 846mila 810.
Cresce il numero di aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs. Da gennaio sono state 1901, +20,70% sullo stesso periodo del 2013 e riguardano 3667 unità aziendali (+36,37% sull’anno passato). Nello specifico, si registra un aumento dei ricorsi per crisi aziendale (953 decreti per un +3,36%), che rappresentano il 50,13% del totale dei decreti. Diminuiscono invece le domande di ristrutturazione aziendale (52 in totale da inizio anno, per un -5,45% sullo stesso periodo del 2013), mentre aumentano quelle di riorganizzazione aziendale (54, +10,20%). “Gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende – sottolinea lo studio della Cgil – continuano a essere irrilevanti, pari al 5,58% del totale dei decreti. Un segnale evidente, eppure sottovalutato, del processo di deindustrializzazione in atto nel Paese”.
RECORD NEGATIVO IN LOMBARDIA E NEL SETTORE MECCANICO. Nelle Regioni del Nord si registra il ricorso più alto alla cassa integrazione. Dal rapporto della Cgil emerge che al primo posto per ore di cassa integrazione autorizzate nei primi tre mesi dell’anno c’è la Lombardia, con 72 milioni 565mila 722 ore che corrispondono a 141mila 730 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte, con 29 milioni 67mila 253 ore di cig autorizzate per 56mila 772 lavoratori, e l’Emilia Romagna, con 23 milioni 749mila 966 ore per 46mila 387 persone. Nelle Regioni del Centro primeggia il Lazio, con 20 milioni 663mila 250 ore che coinvolgono 40mila 358 lavoratori. Nel Mezzogiorno è invece la Campania la Regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig, con 15 milioni 44mila 854 ore per 29mila 384 lavoratori.
La meccanica è ancora il settore dove si è totalizzato il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate nel periodo gennaio-marzo, la meccanica pesa per 92 milioni 666mila 218, coinvolgendo 180mila 989 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio, con 38 milioni 135mila 353 ore di cig autorizzate per 74mila 483 lavoratori coinvolti, e l’edilizia, con 34milioni 821mila 994 ore e 68mila 12 persone.
PERSO REDDITO PER UN MILIARDO. A marzo, considerando un ricorso medio alla cig, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (6 settimane), sono coinvolti 1 milione 34mila 202 lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 13 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 517mila 101 lavoratori, di cui 250mila in cigs e 120mila in cigd. Continua così a calare il reddito per migliaia di cassintegrati: dai calcoli dell’Osservatorio cig, i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig hanno perso nel loro reddito oltre un miliardo di euro, pari a 1900 euro netti in meno in busta paga per ogni singolo lavoratore in cassa a zero ore.