Roma, 11 apr. (LaPresse) – Il cuneo fiscale in Italia è salito di 1 punto percentuale tra il 2009 e il 2013, attestandosi al 47,8% per un lavoratore medio single e senza figli. Lo riferisce l’Ocse, nel suo rapporto ‘Taxing Wages’. Si tratta del sesto cuneo più alto dell’area Ocse su 34 Paesi, dopo Belgio (55,8%; +0,1 p.p.), Germania (49,3%; -1,5), Ungheria (49%; -4,1) e Francia (48,9%, -0,9). In fondo alla classifica il Cile, con un cuneo fiscale di appena il 7%. La media dell’area Ocse è pari al 35,9%. Tornando all’Italia, per quanto riguarda una famiglia con solo un coniuge al lavoro e con due figli il cuneo fiscale è stato pari, sempre nel 2013, al 38,2%, in aumento di 1,3 punti percentuali rispetto al 2009. La media Ocse per quest’ultimo valore è del 26,4%, in aumento di 1,4 punti ancora tra il 2009 e il 2013. Dal 2000, invece, l’Italia ha aumentato il cuneo fiscale di 0,7 punti percentuali dal 47,1% per un single senza figli. Nello stesso periodo le coppie con due figli e un solo lavoratore hanno visto calare il loro livello di tassazione di 1,1 punti. Bene la variazione tra il 2012 e il 2013, quando il cuneo per quest’ultima categoria è sceso di 0,5 punti percentuali dal 38,7%. Va peggio per le famiglie con due stipendi e due figli, nonostante il calo di 0,3 punti dal 43,2% del 2012. La tassazione corrisponde, nel 2013, al 42,9% del salario lordo, il terzo livello più elevato tra i Paesi Ocse, dopo Francia (44,2%) e Belgio (48,7%).

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