Milano, 3 apr. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in rialzo accelerando dopo le parole di Mario Draghi che ha fatto sapere che la Bce è pronta ad agire se necessario, implementando misure non convenzionali. Tra queste anche la possibilità di un quantitative easing, ossia di un piano di acquisto bond. La Bce ha comunque lasciato i tassi d’interesse invariati al minimo storico dello 0,25%. Dopo le parole di Draghi l’indice Ftse Mib si è riportato sopra quota 22.000 punti, soglia violata due giorni fa per la prima volta da inizio maggio 2011. A fine seduta il Ftse Mib ha guadagnato l’1,38% a 21.992 punti.
L’Eurotower si aspetta un’inflazione molto bassa nel medio termine, ma in lieve ripresa già ad aprile. Nel 2016 l’inflazione della zona euro dovrebbe comunque attestarsi intorno al target del 2% e Draghi ha escluso un aumento del rischio di deflazione. Gli acquisti sono tornati sui titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha guadagnato il 2,29% a 15,60 euro, Montepaschi il 2,26% a 0,284 euro, Popolare di Milano il 4,22% a 0,74 euro, Intesa SanPaolo il 3,23% a 2,55 euro, Mediobanca l’1,90% a 8,28 euro, Ubi Banca il 2,05% a 7,185 euro, Unicredit il 2,80% a 6,77 euro. Enel Green Power (-0,54% a 1,999 euro) ha pubblicato oggi il piano strategico 2014-2018. La controllata verde del colosso energetico prevede investimenti pari a 6,1 miliardi di euro, 5,4 miliardi dei quali dedicati alla crescita. L’Ebitda è visto a circa 1,9 miliardi quest’anno, a circa 2,3 miliardi nel 2016 e a circa 2,6 miliardi nel 2018. Nel periodo del piano, la capacità installata totale è stimata pari a circa 13.400 MW al 2018. Sul Ftse Mib gli acquisti hanno premiato maggiormente la controllante Enel che ha guadagnato l’1,93% a 4,11 euro.
Pirelli ha chiuso sulla parità a 11,32 euro dopo una mattinata passata in territorio negativo in scia al profit warning lanciato dal concorrente finlandese Nokian Renkaat. Il gruppo degli pneumatici ha tagliato le sue stime a causa della debolezza delle previsioni sull’economia russa. In particolare, Nokian si attende un calo dei ricavi netti e dell’utile operativo nel 2014 rispetto all’anno scorso, mentre prima erano stimati in crescita. Prysmian (+1,86% a 19,14 euro) ancora positiva il giorno dopo che la Commissione Ue ha deciso che tra il 18 febbraio 1999 e il 28 gennaio 2009 i maggiori produttori mondiali di cavi, tra cui Prysmian Cavi e Sistemi, hanno posto in essere condotte restrittive della concorrenza nel mercato europeo rispettivamente dei cavi elettrici sottomarini e di quelli terrestri ad alta tensione. La Commissione Ue ha ritenuto Prysmian Cavi e Sistemi, unitamente a Pirelli, responsabili dell’infrazione contestata condannandole per al pagamento della sanzione pecuniaria di 67,3 milioni di euro, e Prysmian insieme a Goldman Sachs al pagamento di 37,3 milioni. Contro questa decisione Prysmian presenterà ricorso al Tribunale dell’Unione Europea. Per questo Prysmian aveva accantonato 220 milioni di euro e per questo il titolo ha reagito bene visto che la multa totale è inferiore alla cifra messa da parte.
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