Milano, 2 apr. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha tirato il freno dopo i rialzi delle ultime sedute. Nei primi scambi l’indice Ftse Mib era riuscito a portarsi sopra quota 22.000 punti, soglia che non veniva violata da inizio maggio del 2011, per poi ripiegare in territorio negativo ed arrivare a chiudere con un ribasso dell’1,02% a 21.692 punti. Domani l’attesa è tutta rivolta alla riunione della Bce, soprattutto dopo l’ennesimo calo dell’inflazione nell’Eurozona. Christine Lagarde, numero uno del Fmi, ha dichiarato che nella zona euro sta emergendo il rischio di una bassa inflazione che potrebbe avere effetti negativi su crescita e occupazione. Lagarde ha quindi ribadito la necessita di un allentamento monetario. Sul fronte macro ha deluso lievemente le attese il sondaggio Adp di marzo che ha evidenziato negli Stati Uniti la creazione di 191 mila nuovi posti di lavoro nel settore privato, comunque in rialzo rispetto ai 178 mila del mese precedente.
Dopo il rally delle ultime sedute le prese di beneficio hanno prevalso sui titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha ceduto l’1,73% a 15,25 euro, Montepaschi l’1,38% a 0,278 euro, Popolare di Milano il 2,47% a 0,71 euro, Intesa SanPaolo il 2,36% a 2,472 euro, Ubi Banca l’1,94% a 7,04 euro, Unicredit il 2,15% a 6,585 euro. In rosso la galassia del Lingotto: Fiat ha perso il 2,45% a 8,55 euro, mentre Cnh Industrial è arretrata dello 0,95% a 8,305 euro. Iveco ha fatto sapere di aver sospeso con effetto immediato le proprie attività produttive in Venezuela in scia “alla crisi valutaria che continua a creare difficoltà all’industria nell’importazione dei componenti e delle materie prime”. Attualmente Iveco Venezuela ha 400 dipendenti e costruisce camion e telai per autobus. Nel 2013 sono state circa 1.700 le unità prodotte complessivamente. Prysmian (+1,73% a 18,79 euro) sotto i riflettori dopo che la Commissione Ue ha deciso che tra il 18 febbraio 1999 e il 28 gennaio 2009 i maggiori produttori mondiali di cavi, tra cui Prysmian Cavi e Sistemi, hanno posto in essere condotte restrittive della concorrenza nel mercato europeo rispettivamente dei cavi elettrici sottomarini e di quelli terrestri ad alta tensione. La Commissione Ue ha ritenuto Prysmian Cavi e Sistemi, unitamente a Pirelli, responsabili dell’infrazione contestata condannandole per al pagamento della sanzione pecuniaria di 67,3 milioni di euro, e Prysmian insieme a Goldman Sachs al pagamento di 37,3 milioni. Contro questa decisione Prysmian presenterà ricorso al Tribunale dell’Unione Europea. Per questo Prysmian aveva accantonato 220 milioni di euro e per questo il titolo ha chiuso in rialzo visto che la multa totale è inferiore alla cifra messa da parte.
Brillante Moncler (+2,25% a 12,68 euro) in scia alla promozione arrivata da Ubs che ha alzato il giudizio sul titolo del gruppo dei piumini a neutral dal precedente sell dopo la recente underpeformance dell’azione rispetto al mercato. “Le azioni Moncler sono scese del 15% dopo la diffusione dei conti 2013 – ha rimarcato la casa d’affari elvetica – un calo eccessivo se si considera la crescita organica del 25% nel 2013 e le attese di crescita ancora sostenute anche per quest’anno”. Debole Finmeccanica (-1,44% a 7,145 euro) con Ubs che ha confermato il giudizio neutral scrivendo però che la ristrutturazione del colosso pubblico “è sufficientemente credibile da poter valutare Finmeccanica a fianco dei suoi competitor europei della Difesa”.
SPREAD AI MINIMI DAL 2011. Lo spread tra Btp e Bund tedesco chiude sotto quota 170 punti, sui livelli che non toccava da giugno 2011. Il differenziale si ferma a 169 punti base, a fronte dei 171 di ieri. Il rendimento del decennale italiano sul mercato secondario è al 3,31%. Lo spread spagnolo chiude oggi a 164 punti, a fronte dei 167 di ieri.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata