Visco elogia il tempo indeterminato, con la Cgil è pace fatta

Di Jan Pellissier

Bari, 29 mar. (LaPresse) – Torna il sereno tra il governatore di Bankitalia e i sindacati a 24 ore dalle accuse di freno allo sviluppo rivolte anche al sindacato, e formulate da Visco ieri a Roma. Il numero 1 di via Nazionale si unirà quindi alla ‘strana coppia’ Squinzi-Camusso? Difficile fare ipotesi, ma di certo all’orecchio del segretario della Cgil, è risultato assai gradito un passaggio del discorso di Ignazio Visco, che ha ascoltato in prima persona oggi al Teatro Petruzzelli di Bari. E’ quello un po’ nascosto, in cui Visco ha detto: “Studi della Banca d’Italia mostrano come rapporti di lavoro più stabili possano stimolare l’accumulazione di capitale umano, incentivando i lavoratori ad acquisire competenze specifiche all’attività dell’impresa. Si rafforzerebbero l’intensità dell’attività innovativa e, in ultima istanza, la dinamica della produttività”. Miele per le orecchie della leader della Cgil, che ha lasciato Bari con un umore opposto a quello con cui era arrivata.

Legare lo sviluppo a contratti di lavoro più lunghi è, infatti, la ricetta che la Camusso ripete in questi giorni, in opposizione ai contratti a tempo determinato che il decreto lavoro arrivato in Parlamento intende sviluppare. “Ci vorranno mica tre anni a un’impresa per valutare un lavoratore?”, ha ribadito oggi la Camusso. “Quelli che raccontano che dobbiamo cambiare verso sono gli stessi che hanno contribuito a creare la legislazione sul lavoro che abbiamo adesso”, aveva poi anche aggiunto, in un vivace battibecco con Giovanni Minoli, moderatore dell’evento dedicato proprio alle risorse umane organizzato da viale dell’Astronomia.

Le parole di Visco hanno avuto un effetto molto maggiore sulla Camusso rispetto a quelle pronunciate dal governatore, in un inciso imprevisto, per spiegare le sue parole di ieri: “Non non ho detto che ‘le rigidità delle imprese e dei sindacati frenano lo sviluppo’. Mi sono invece riferito, come oggi, ad analisi di questo lungo periodo di crescita ‘ultra frenata’ della nostra economia per gli scorsi venti anni o giù di lì”. “La riduzione dei nostri ragionamenti in messaggi da trasmettere via Twitter – ha aggiunto Visco – ha indubbiamente il fascino della rapidità e dell’efficacia, ma corre il rischio di scambiare ragionamenti, per l’appunto, in allarmi, di alimentare incomprensioni, se non a volte veri e propri equivoci. Speriamo di non correrlo oggi!”. Pare di no, il sorriso della Camusso alla partenza dall’aeroporto di Bari vale più di mille parole. Ora per il Governo c’è una salita da superare, e per le imprese risposte da avere da Palazzo Chigi.