Borsa, Milano chiude debole: giù Finmeccanica, vola UnipolSai

Milano, 21 mar. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in ribasso nonostante l’andamento positivo di Wall Street. Oggi a Piazza Affari era il giorno delle ‘tre streghe’ dove sono scaduti i principali contratti su future e derivati. Sotto i riflettori sono finiti soprattutto gli Stati Uniti: da una parte la conferma del rating tripla A da parte di Fitch, dall’altra la presentazione dei risultati degli stress test da parte della Federal Reserve. Ventinove banche statunitensi su trenta hanno infatti superato con successo gli esami condotti dalla Fed che hanno coinvolto le maggiori istituzioni finanziarie del Paese. Dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla tenuta dei conti pubblici italiani, oggi il premier Matteo Renzi ha assicurato che non vi è nessun conflitto ma grande fiducia nelle istituzioni europee. Il Tesoro ha annunciato la nuova emissione del Btp Italia dal 14 al 17 aprile. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,58% a 20.972 punti.

Contrastato il comparto bancario: Popolare di Milano ha guadagnato lo 0,82% a 0,675 euro e Intesa SanPaolo lo 0,61% a 2,304 euro. In territorio negativo sono invece finite Montepaschi (-2,14% a 0,233 euro), Mediobanca (-2% a 7,835 euro), Unicredit (-1,74% a 6,465 euro) e Banco Popolare (-0,40% a 17,33 euro). Restando nel settore finanziario Unipolsai ha svettato con decisione sull’indice Ftse Mib con un balzo del 9,79% a 2,734 euro. Il titolo della compagnia assicurativa ha sfruttato i conti del 2013 pubblicati ieri sera che hanno evidenziato un utile lordo di 1,17 miliardi di euro e netto di 694 milioni di euro, entrambi decisamente migliori rispetto a quelli indicati nel piano industriali. A spingere il titolo anche il dividendo proposto, pari a 0,19559 euro per ogni azione ordinaria, che risulta superiore alle previsioni degli esperti. Galassia Finmeccanica sotto i riflettori dopo che il ministero dell’Economia ha dichiarato di condividere il piano strategico che prevede la concentrazione nei settori dell’Aerospazio e della Difesa. Questa mattina Il Corriere della Sera ha ipotizzato che potrebbe essere Fincantieri a rilevare AnsaldoBreda da Finmeccanica. L’articolo del Corsera non ha citato cita Ansaldo STS ma, a detta degli esperti di Equita, “sarebbe una sorpresa se il deal venisse finalizzato solo per Breda. Nel caso anche STS venisse coinvolta riteniamo si riduca la probabilità di massimizzare l’upside da M&A”. A fine seduta il titolo Finmeccanica ha mostrato una flessione del 3,17% a 7,02 euro, mentre la controllata Ansaldo Sts ha ceduto l’1,99% a 8,115 euro.

Debole Campari (-0,77% a 5,75 euro) con gli analisti di Ubs che hanno rivisto il target price a 5,50 euro dal precedente 5,70 euro, confermando il giudizio sell. “Nel 2014 ci aspettiamo una crescita organica delle vendite del 3,3% e una crescita dell’Ebit del 4,7%. Riduciamo le attese sull’Eps 2014 del 13% e assumiamo una crescita organica dell’Eps dell’1,7% nel 2014 e del 13% nel 2015”, ha scritto Ubs. Andamento a due velocità per Eni (+2,33% a 18 euro) e Saipem (-1,09% a 17,09 euro). Ieri l’Ad del Cane a sei zampe, Paolo Scaroni, durante un’audizione alla Camera ha affrontato alcuni tematiche calde del gruppo petrolifero. In particolare il top manager ha dichiarato che nessuna trattativa è in corso su un’ipotetica fusione di Saipem con la norvegese Subsea 7. Non sono mancati anche i riferimenti alla crisi ucraina in corso, crisi che tocca da vicino il progetto del gasdotto South Stream. Scaroni non sa se a questo punto il progetto verrà realizzato perché la crisi ucraino-russa metterà in forse le molte autorizzazioni che i Paesi europei dovranno dare per la realizzazione dell’opera.