Roma, 20 mar. (LaPresse) – Riammettere nei benefici fiscali previsti dal cosiddetto ‘decreto del Fare’ i contribuenti che hanno perso la possibilità di rateizzare il debito con il fisco porterebbe entrate per 20 miliardi di euro. Lo ha detto l’a.d. Equitalia, Benedetto Mineo, in audizione al Senato. La proposta servirebbere ad ammettere chi è rimasto indietro con il pagamento di due rate. “Da una prima stima – ha spiegato Mineo – si evidenzia un potenziale bacino di oltre 20 miliardi di euro che potrebbe essere rimesso in rateazione, pertanto potrebbe rilevarsi opportuna una ulteriore riflessione sulla possibilità di consentire, anche a chi è decaduto dalla rateazione secondo le vecchie regole, di ottenere in via eccezionale un’altra possibilità di dilazionare il debito”.

Secondo Mineo “in materia di rateazioni una delle criticità che si sta riscontrando dopo l’entrata in vigore del decreto 69/2013, il cosiddetto ‘decreto del fare’, riguarda i contribuenti che, in quanto già decaduti dalla dilazione al momento dell’entrata in vigore della relativa legge di conversione, non possono fruire dei benefici previsti (come il prolungamento fino a 120 del numero di rate concedibili e la decadenza in caso di mancato pagamento di otto rate)”. “Vi sono, infatti, moltissimi soggetti che non avendo pagato due rate, secondo la precedente normativa sono decaduti dalla rateazione e per legge (art. 19 del DPR 602/1973) non possono ora ottenerne una in proroga secondo le più favorevoli condizioni individuate dal decreto del fare”, dichiara ancora l’a.d. Equitalia.

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