Ocse: In Italia reddito famiglie crollato di 2.400 euro in 5 anni

Parigi (Francia), 18 mar. (LaPresse) – Il reddito medio in Italia ha subito una diminuzione di circa 2.400 euro rispetto al 2007, arrivando ad un livello di 16.200 euro pro capite nel 2012. Lo riferisce l’Ocse nel suo rapporto annuale sugli indicatori sociali. Si tratta, precisa l’analisi, di una delle riduzioni in termini reali più significative nell’eurozona, dove in media, la diminuzione è pari a 1.100 euro. “La notevole riduzione dei redditi – evidenzia l’Ocse – riflette il deterioramento delle condizioni nel mercato del lavoro per tutte le fasce della popolazione, i giovani in particolare”. Inoltre, prosegue l’organizzazione, il dato “riflette la debolezza del sistema di previdenza sociale nel rispondere alle necessità di quanti hanno perso il lavoro o hanno visto il loro reddito da lavoro contrarsi”. Tra il 2007 e il 2013, la disoccupazione è aumentata ad un tasso di 5.100 lavoratori per settimana, “e più di un quinto dell’aumento totale della disoccupazione nell’eurozona è dovuto all’Italia”, sottolinea il rapporto.

“BENE ANNUNCI SU LAVORO E WELFARE”. “Le recenti proposte di riforma del mercato del lavoro e l’estensione del sistema di previdenza sociale, attraverso sussidi di disoccupazione universali e le proposte per un più unificato sistema di supporto per i lavoratori con reddito minimo rappresentano degli importanti passi nella buona direzione”, riferisce l’Ocse nel capitolo del documento dedicato all’Italia. Secondo l’organizzazione con sede a Parigi “agli inizi della crisi finanziaria, il sistema di previdenza sociale in Italia era scarsamente preparato ad affrontare l’aumento della disoccupazione, soprattutto se di lunga durata, e della povertà tra la popolazione”. Inoltre, prosegue l’Ocse, “a causa della mancanza di un efficace sistema di protezione sociale per le famiglie più svantaggiate e di sostegno ai disoccupati in cerca di lavoro, il Paese corre il serio rischio di vedere un ulteriore radicamento nella società delle disuguaglianze”. Per questo l’organizzazione loda anche “la proposta riduzione della pressione fiscale per i redditi medio bassi”. “Tuttavia – sottolinea ancora il rapporto – il sistema di sostegno per i gruppi più svantaggiati in età lavorativa rimane debole in Italia e nel tempo sarà necessario analizzare nel suo complesso l’adeguatezza del sistema di previdenza sociale”.