Milano, 18 mar. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in rialzo con l’indice Ftse Mib che ha conquistato la soglia dei 21.000 punti, che non veniva violata da fine maggio del 2011. E’ stata una giornata ricca di sviluppi intorno alla crisi in Ucraina: Putin ha firmato l’annessione alla Russia della Crimea e la Casa Bianca ha annunciato che la prossima settimana si riunirà il G7 a L’Aia per fornire ulteriori mosse dopo le ultime mosse di Mosca. Domani l’attesa sarà invece rivolta alla riunione della Federal Reserve che dovrebbe ridurre a 55 miliardi di dollari il suo piano mensile di acquisto asset. Il listino milanese ha snobbato l’indice tedesco Zew di marzo sceso a 46,6 punti, il livello più basso dallo scorso agosto. Sul mercato secondario il rendimento del bond decennale italiano ha aggiornato i nuovi minimi dal 2006. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un rialzo dello 0,86% a 21.038 punti.
Contrastato il comparto bancario. Il Montepaschi (+2,71% a 0,246 euro) ha sfruttato la promozione di Citigroup che questa mattina ha alzato il giudizio a neutral da sell. “Gli ultimi trend suggeriscono che la banca ha il potenziale per recuperare la profittabilità”, hanno spiegato gli esperti di Citi. Gli acquisti hanno premiato anche Intesa SanPaolo (+3,22% a euro), Mediobanca (+2,02% a 7,825 euro) e Unicredit (+0,46% a 6,53 euro). Debole Ubi Banca (-1,15% a 6,43 euro) dopo la bocciatura di Cheuvreux a hold dal precedente buy. “Ci attendiamo che Ubi Banca continui a comportarsi bene nella ristrutturazione”, hanno spiegato gli esperti sottolineando che la banca può svolgere un ruolo attivo nel consolidamento “che potrebbe aggiungere valore nel medio termine”. In territorio negativo è finita anche la Popolare di Milano che ha lasciato sul parterre l’1,45% a 0,68 euro. Ben comprata Azimut (+2,01% a 24,38 euro) che ha beneficiato della mossa di questa mattina da parte degli analisti di Goldman Sachs che hanno alzato il target price a 30,7 euro dal precedente 28 euro, confermando il titolo nella loro “conviction buy list”. Ancora positiva Finmeccanica (+0,79% a 7,015 euro) dopo l’exploit di ieri alla vigilia della presentazione dei conti dell’esercizio 2013. Telecom Italia ha guadagnato l’1,94% a 0,839 euro con Blackrock che ha ridotto la propria quota al 4,813% dal 7,789% a cui era salita lo scorso dicembre. Ora la struttura azionaria del gruppo tlc vede dietro a Telco, primo azionista con il 22,3%, Findim Group con il 5,004% e in terza piazza BlackRock. Pirelli (-3,56% a 11,35 euro) ha proseguito la strada del ribasso dopo che Rosneft è entrata nel capitale della Biccocca, mentre dall’azionariato è uscito il fondo Clessidra.
Debole Fiat (-0,56% a 7,995 euro) dopo il dato sulle immatricolazioni in Europa. Il Lingotto ha fatto peggio del mercato, che ha messo a segno un progresso delle immatricolazione dell’8% a 861.058 unità, registrando a febbraio un incremento delle immatricolazioni in Europa del 5,6% a 58.050 veicoli. Nel frattempo BofA Merrill Lynch ha riavviato la copertura sul titolo della casa automobilistica con rating underperform e con prezzo obiettivo fissato a 6 euro a causa della debolezza della generazione di cassa. Le vendite hanno colpito anche Yoox (-3,33% a 28,13 euro) in scia al taglio delle stime sui margini per il 2014 e il 2015 deciso dalla britannica Asos. Asos ha inoltre visto la crescita dei ricavi rallentare a +26% nei primi due mesi del 2014 rispetto al +38% medio degli ultimi 4 mesi del 2013.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata