Washington (Usa), 12 mar. (LaPresse/AP) – Errico Auricchio ha prodotto formaggio con la sua famiglia in Italia fino a quando non ha portato il suo business negli Stati Uniti, oltre 30 anni fa. Adesso l’Unione europea ritiene che il suo formaggio non sia abbastanza autentico da meritare un nome europeo. Nell’ambito dei negoziati per l’accordo di libero scambio, l’Ue vuole vietare l’uso di nomi come parmigiano, feta e gorgonzola ai formaggi prodotti negli Stati Uniti.
Secondo Bruxelles quelli statunitensi sarebbero copie delle varietà originali europee e contribuiscono a danneggiare le vendite dei prodotti autentici. Auricchio, presidente di BelGioioso Cheese, società con sede in Wisconsin, ha dichiarato che non ha idea di come avrebbe potuto chiamare il suo parmigiano se usare questo nome fosse stato proibito. “Non posso credere che non sia parmigiano”, ha scherzato.
Gli europei sostengono che il parmigiano dovrebbe arrivare solo da Parma, non dallo stabilimento di Auricchio, e che la feta, pur non avendo un luogo preciso di provenienza, “è così strettamente collegata alla Grecia da essere identificata come un prodotto intrinsecamente greco”. I produttori lattiero-caseari e le aziende alimentari negli Stati Uniti stanno protestando contro la possibilità che l’Ue l’abbia vinta, perché ritengono che per l’industria casearia nazionale si avrebbe un danno di 4 miliardi di dollari, con inoltre l’effetto di confondere i consumatori. “E’ davvero sorprendente che gli europei stiano cercando di guadagnare campo danneggiando prodotti popolari in altri Paesi”, ha dichiarato Jim Mulhern, presidente della National Milk Producers Federation, che rappresenta gli agricoltori Usa.
L’Ue non ha voluto tuttavia precisare quale sia l’esatta richiesta avanzata a Washington nel nuovo round di colloqui per un accordo di libero scambio, che si è aperto questa settimana a Bruxelles. Un portavoce della Commissione, Roger Waite, ha affermato solamente che “si tratta di un tema importante per l’Unione europea”.
Tuttavia nell’ambito dei recenti accordi dall’Ue con il Canada, Bruxelles è riuscita a imporre limitazioni sulla denominazioni di formaggi, a meno che questi non provengano dall’Europa. Ad esempio la feta prodotta in Canada deve riportare sulla confenzione la denominazione ‘feta-like’ o ‘feta style’, senza poter utilizzare immagini o simboli che evochino la Grecia. Bruxelles vorrebbe limitare negli Usa la commercializzazione di parmigiano, asiago, gorgonzola, feta, fontina, grana, muenster, neufchatel e romano. Ma non si parla solo di formaggi.
Nell’ambito di un’eventuale intesa potrebbero entrare anche mortadella, prosciutto della Foresta Nera, yogurt greco, arance di Valencia, prosciutto e altri alimenti ancora. L’Ue intende difendere la sua quota di esportazioni agricole per aiutare la ripresa economica. Preoccupati dal possibile impatto di una simile limitazione, un gruppo bipartisan di 55 senatori ha scritto all’US Trade Representative, Michael Froman, e al segretario dell’Agricoltura, Tom Vilsack, questa settimana, chiedendo di non accettare eventuali proposte in questo senso da parte dell’Ue.
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