Ocse: Pil Italia in coda al G7, eurozona è ancora in ritardo

Roma, 11 mar. (LaPresse) – Il Pil dell’Italia dovrebbe crescere dello 0,7% su base annua nel primo trimestre del 2014, rallentando poi in aprile-giugno al +0,1%. Lo stima l’Ocse nel suo ‘Interim Economic assessment’. Secondo le previsioni dell’organizzazione internazionale con sede a Parigi l’economia italiana mostrerà l’andamento peggiore tra i Paesi del G7. L’Ocse stima che il Pil delle sette più avanzate economie globali crescerà del 2,2% annuo nel primo trimestre e del 2% in aprile-giugno. Sempre su anno, per quanto riguarda l’eurozona, l’economia dovrebbe espandersi in Germania rispettivamente del 3,7% e del 2,5%, mentre in Francia la crescita sarà più contenuta, pari al +0,7% nel primo trimestre e al +1% nel secondo. Per l’Ocse in media Italia, Francia e Germania dovrebbero crescere dell’1,9% in gennaio-marzo e dell’1,4% in aprile-giugno. Negli Stati Uniti il Pil è visto in crescita rispettivamente dell’1,7% e del 3,1%, mentre in Giappone, nei due trimestri consecutivi, l’espansione economica dovrebbe essere pari al 4,8% nel primo trimestre, seguita da una contrazione del 2,9%. Nel Regno Unito il Pil è visto in crescita in entrambi i trimestri del 3,3% annuo. L’Ocse stima invece per il Canada un incremento della produzione economica dello 0,5% e del 2,4%.

“EUROZONA RISCHIA DEFLAZIONE”. “L’inflazione nell’eurozona è vicina allo zero in molti Paesi dell’area dell’euro e negativa in alcuni, mentre la deflazione minaccia di prendere campo in alcuni Paesi della periferia”. E’ l’allarme lanciato dall’Ocse nel suo rapporto. Nell’eurozona, precisa ancora il rapporto, “l’inflazione è scesa ulteriormente al di sotto dell’obiettivo” della Bce, pari a un tasso sotto ma vicino al 2%, “ed è probabile che rimanga a livelli molto bassi per un periodo prolungato, visto che la ripresa economica è appena iniziata”. Nell’eurozona e in Giappone, precisa l’organizzazione internazionale, “dove la ripresa è meno stabilizzata e l’inflazione rimane sotto gli obiettivi, il livello di stimolo monetario deve essere mantenuto o perfino aumentato”.

“ALLARME DISOCCUPATI EUROZONA”. “Mentre la disoccupazione è in calo altrove, è rimasta stabile a livelli ostinatamente alti nell’eurozona”, dichiara ancora l’Ocse. “Se l’attività nell’area dell’euro continua a migliorare – precisa il rapporto – finora sta mostrando ritardi e sta procedendo a un ritmo più lento rispetto alle altre grandi economie”. Per l’Ocse “il consolidamento fiscale deve continuare, anche se i progressi già compiuti in molti casi danno la possibilità di proseguire con un ritmo più lento rispetto allo scorso anno, riducendo il freno sulla crescita”.