Istat: Cuneo fiscale pari a quasi il 50% del costo del lavoro

Roma, 11 mar. (LaPresse) – Il valore medio del cuneo fiscale e retributivo per i lavoratori dipendenti è stato pari al 49,1% del costo del lavoro nel 2012. Lo ha affermato il presidente dell’Istat, Antonio Golini, in audizione presso la commissione Finanze del Senato. I lavoratori hanno ricevuto in media 16.153 euro annui a fronte di un costo complessivo di 31.719 euro. Golini ha rilevato inoltre che il principio della progressività applicato a livello individuale portando una famiglia con un solo percettore a pagare, a parità di reddito familiare e deduzioni e detrazioni, un’aliquota media più alta rispetto a quella sullo stesso reddito guadagnato da più persone.

Tra il 2000 e il 2012, ha aggiunto il presidente Istat, la pressione fiscale nei 27 paesi dell’Unione europea è diminuita complessivamente di 0,5 punti percentuali, mentre in Italia è aumentata di quasi 3 punti, l’incremento più elevato se si escludono i casi di Malta e Cipro, dove è cresciuta di oltre 5 punti percentuali ma partendo da livelli molto più bassi. Secondo Golini l’andamento nel tempo mostra come la pressione fiscale in Italia abbia registrato una diminuzione dal 2001 fino al 2005 (ad eccezione del 2003) per poi riprendere ad aumentare fino al 43,0% nel 2009; dopo una flessione nel biennio 2010-2011, nel 2012 e risalita al 44,0% del Pil.

“TONFO POTERE ACQUISTO”. Nel 2012, a fronte di una flessione del prodotto interno lordo del 2,4%, il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito del 4,7%, ha spiegato ancora Golini, in audizione presso la commissione Finanze del Senato. “Si tratta – ha precisato Golini – di una caduta di intensità eccezionale, che giunge dopo un quadriennio caratterizzato da un continuo declino”.

UIL: ADDIZIONALI IRPEF +29,3%. Nella prossima busta paga i lavoratori dipendenti e i pensionati troveranno “l’amara sorpresa” di dover pagare mediamente 97 euro complessivi tra saldo e acconto dell’Irpef sia Regionale, sia Comunale, pari al 29,3% in più rispetto al mese di marzo dello scorso anno. Lo sostiene uno studio della Uil – Servizio politiche territoriali, che sottolinea che “mentre il Governo Renzi pensa a una riduzione del carico fiscale, con la busta paga di marzo arriva un antipasto indigesto”. Lo studio è condotto sul peso delle aliquote Irpef locale per un reddito medio di 23.000.