Lavoro, Landini scrive a Renzi: Ecco le nostre proposte per cambiare l’Italia

Roma, 9 mar. (LaPresse) – “Una serie di indirizzi per uscire dalla crisi e dal ristagno”, interventi tesi a “innovare la produzione industriale e l’economia del Paese”, migliorando la “qualità della vita di tutti”. E’ con una lunga lettera pubblicata oggi da Repubblica, che il leader della Fiom, Maurizio Landini, lancia un appello al premier Matteo Renzi, affinché si realizzi davvero “una svolta politica”. “La democrazia – scrive il numero uno del sindacato – è a rischio nel nostro Paese se non si combatte la disoccupazione e la precarietà”.

Landini parte da una osservazione: “Quando si è poveri anche lavorando, vuol dire che è il momento della giustizia sociale e che bisogna redistribuire ricchezza verso i redditi più bassi e verso le fasce più deboli della società”. Ecco allora che per il leader della Fiom diventa urgente, “rivedere e rinegoziare i vincoli europei per uscire dalla logica dell’austerità”, ma anche pensare a “un piano straordinario di investimenti pubblici e privati”. Nessun intervento “a pioggia”, spiega Landini, ma iniziative mirate: “forme di credito” a tasso agevolato per le imprese, una “riduzione selettiva” del cuneo fiscale e “una vera tassazione progressiva”. E, ancora, “riduzione e redistribuzione degli orari di lavoro”, abbassamento dell’età pensionabile, riforma degli ammortizzatori sociali, introduzione del reddito minimo, nessuna deroga ai contratti nazionali.

Landini chiede a Renzi anche un intervento sulle rendite, una tassazione che consenta di recuperare risorse. “Misure straordinare”, dice il numero uno della Fiom, “in sintonia con la gravità della situazione”. Una “patrimoniale”, è la richiesta, che contribuisca all’uscita dalla palude della crisi.

Un piano che lo stesso Landini definisce “ambizioso” e “impegnativo”, ma “necessario” anche a ridare “una fiducia che oggi non c’è”. “Se lo riterrà utile – è l’incvito che il segretario della Fiom lancia a Renzi – siamo pronti a chiarirne il senso e la realizzabilità direttamente con Lei e con i Ministri competenti. Il 21 marzo organizzeremo a Roma una grande assemblea di delegate e delegati metalmeccanici per discutere e valutare l’evoluzione della situazione e decidere tutte le iniziative necessarie”.