Bruxelles (Belgio), 25 feb. (LaPresse) – La Commissione Ue rivede al ribasso il Pil dell’Italia dal +0,7% previsto a novembre al +0,6%. E’ quanto emerge dalle previsioni d’inverno di Bruxelles, che per l’Italia vede “una lenta ripresa”. La Commissione ha tagliato inoltre il Pil 2013 a -1,8% da -1,9%, mentre ha confermato il +1,2% stimato per il 2015. “Nei paesi deboli come Grecia, Italia, Spagna e Portogallo” cresce la “fiducia” ed è “un segnale incoraggiante”, ha dichiarato il commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, sottolineando tuttavia che “abbiamo bisogno di vedere qualche aggiustamento strutturale maggiore” finalizzato ad “abbattere l’elevato debito” dell’Italia. Infatti, per la Commissione, “dopo aver incorporato un 1,6% di pagamenti dei debiti della P.a. e uno 0,5% di privatizzazioni, il debito raggiungerà il picco nel 2014 vicino al 133,7%, per poi scendere leggermente nel 2015 (132,4%) per un avanzo primario più ampio e alla crescita del Pil nominale”. Tuttavia secondo Rehn il nuovo ministro dell’Economia italiano, Pier Carlo Padoan, “sa certamente quello che bisogna fare per rilanciare la crescita”. La Commissione Ue ha inoltre migliorato le stime sul deficit italiano, visto al 2,6% del Pil nel 2014 a fronte del 2,7% delle previsioni rilasciate a novembre. Secondo Bruxelles i conti italiani beneficiano del calo dello spread. Non va bene sul fronte dell’occupazione. Per la Commissione la disoccupazione in Italia si attesterà al 12,6% nel 2014, in crescita dal 12,2% dello scorso anno, per poi scendere leggermente al 12,4% l’anno prossimo. Le stime sono peggiorate: a novembre Bruxelles vedeva un tasso di disoccupazione al 12,4% nel 2014 e al 12,1% l’anno prossimo.
EUROZONA IN LIEVE ACCELERAZIONE. “Dopo l’uscita dalla recessione nella primavera 2013 e tre trimestri consecutivi di modesta ripresa, la crescita economica è prevista ora in lieve accelerazione”, scrive la Commissione Ue nel comunicato sulle previsioni d’inverno. Nel 2014 la crescita del Pil in termini reali dovrebbe segnare, per Bruxelles, l’1,5% nell’Ue e l’1,2% nella zona euro, per poi accelerare nel 2015 fino a raggiungere il 2,0% nell’Ue e l’1,8% nella zona euro, il che rappresenta, per ogni tasso, una revisione al rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto alle previsioni di novembre scorso.
RESTANO RISCHI. L’eventuale “perdita di fiducia” che potrebbe verificarsi “in caso di stallo delle riforme a livello nazionale o europeo” aumenterebbe il rischio “di una debolezza prolungata della crescita”, riferisce però Bruxelles mettendo in guardia l’Europa e i governi dei singoli Stati membri. Inoltre, prosegue la nota di Bruxelles, “il riequilibrio dell’economia sarebbe messo a rischio da un periodo prolungato di inflazione molto bassa nella zona euro”, anche se il rischi di deflazione sarebbe “marginale”.
REHN: MOMENTI BUI ALLE SPALLE. “Anche se i momenti più bui della crisi paiono ormai alle spalle, non possiamo adagiarci: la ripresa è ancora modesta e per irrobustirla e creare occupazione dobbiamo mantenere la rotta delle riforme economiche”, afferma Olli Rehn commentando le previsioni d’inverno. “Dopo essere tornata a crescere a metà dello scorso anno – prosegue – l’economia europea mostra ora un consolidamento della ripresa. Quest’anno il rafforzamento della domanda interna dovrebbe aiutarci a realizzare una crescita più equilibrata e sostenibile. L’economia europea prosegue il percorso di riequilibrio e la competitività esterna migliora, soprattutto nei paesi più vulnerabili”.
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