Fmi: Spread tra centro e periferia eurozona non calerà

Milano, 12 feb. (LaPresse) – L’Fmi in un working paper reso noto oggi dal titolo ‘Foreign Investor Flows and Sovereign Bond Yields in Advanced Economies’ ha analizzato l’andamento dei titoli di Stato pluriennali tra 2004 e 2012, e stando a questa analisi il divario, il famigerato spread, tra titoli degli Stati centrali dell’aerea euro e quelli della periferia, rimarrà “anche in uno scenario di normalizzazione macroeconomica”. La crisi del debito sovrano, stando al Fmi, ha portato a una riduzione del tasso di 35-60 punti base per gli Usa, 20-30 per il Regno Unito, e 40-65 punti base per la Germania. Al contrario la Spagna è salita 110-180 punti base e l’Italia di 40-70. Da questi cambiamenti non ci si sposterà, per un periodo che l’Fmi neanche stima. A creare questa distorsione è la ricerca di un “safe-haven”, un porto sicuro, da parte degli investitori. L’analisi, condotta studiando i dati dei titoli di Stato di 22 Paesi, evidenzia anche come sia calata del 6,8% la componente di investitori stranieri sui nostri titoli di Stato, mentre è aumentata del 6,1% quella sui Bund tedeschi, tra 2008 e 2012.