Roma, 9 feb. (LaPresse) – Anche dopo la maturità, continuano a chiedere un aiuto economico a mamma e papà e spesso scelgono di abitare vicino a loro. E’ il ritratto degli italiani che emerge da una indagine Coldiretti-Ixè in riferimento alle tabelle dell’ultimo Rapporto sulla coesione sociale, elaborate in base a dati Istat, secondo i quali quasi 4 italiani su dieci (il 37 per cento) chiedono aiuto economico ai genitori e quasi sette milioni di giovani tra i 18 e i 34 anni vivono con i genitori (6 milioni e 964mila).

“Spesso considerata superata, la struttura della famiglia italiana si sta dimostrando, nei fatti, fondamentale – sottolinea la Coldiretti – per non far sprofondare nelle difficoltà della crisi moltissimi cittadini. Lo dimostra il fatto che le famiglie italiane, anche quando non coabitano, tendono a vivere a distanza ravvicinata dalle rispettive abitazioni”.

Secondo il rapporto Coldiretti/Censis ‘Vivere bene vivere meglio’ il 42,3 per cento degli italiani abita infatti ad una distanza non superiore a 30 minuti a piedi dalla mamma. Questo bisogno di vicinanza, quando non c’è addirittura coabitazione, riguarda – precisa la Coldiretti – non solo i più giovani tra i 18 e i 29 anni (il 26,4 abita a meno di 30 minuti), ma anche le persone più grandi con età compresa tra i 30 e i 45 anni (il 42,5 per cento a meno di 30 minuti), e addirittura gli adulti con età compresa tra i 45 e i 64 anni (il 58,5 per cento abita a meno di 30 minuti). La tendenza a ricompattare i vari componenti della famiglia è spiegata – sostiene la Coldiretti – dall’evoluzione delle funzioni socioeconomiche, con il passaggio alla famiglia soggetto di welfare che opera come provider di servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno.

“La crisi – prosegue la Coldiretti – ha dunque attivato la rete di protezione familiare caratteristica dell’identità nazionale offrendo supporto non solo economico. L’accorpamento territoriale delle famiglie è infatti oggi – conclude la Coldiretti – anche una risposta ai crescenti bisogni di tutela e non è certo estraneo alla tenuta sociale dei territori nella crisi”.

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