Fisco, Mef: Pressione al 44,3% nel 2013, scende al 43,7% nel 2016

Roma, 7 feb. (LaPresse) – La pressione fiscale si è attestata al 44,3% del Pil nel 2013, ma “è destinata a scendere” fino al 43,7% nel 2016. Lo precisa il ministero dell’Economia e delle Finanze commentando i dati del rapporto promosso dalle Cna Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, che hanno stimato una pressione al 53,3% lo scorso anno a carico dei “contribuenti onesti”.

“A prescindere dalle disquisizioni sui metodi di calcolo di questi indicatori – precisa via XX Settembre – il Ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni ha sempre manifestato la propria convinzione, ampiamente condivisa nel Governo, che la pressione fiscale in Italia abbia raggiunto livelli tali da rendere difficile la vita a chiunque faccia impresa”. “Pertanto – prosegue il comunicato – il Governo ha assunto la riduzione della pressione fiscale come proprio obiettivo prioritario, e ha avviato un processo per la revisione della spesa pubblica. I risparmi che saranno conseguiti verranno destinati prioritariamente all’abbattimento della pressione fiscale”.

Il Mef ricorda quindi le misure indicate dal Governo sulle tasse. “Un primo intervento per la riduzione della pressione fiscale sulle imprese – sottolinea la nota – è stato programmato con la Legge di Stabilità 2014, grazie alla quale alle imprese italiane verrà risparmiato il pagamento di 1 miliardo di euro per contributi Inail (è stato recentemente deliberato il rinvio a maggio della prima scadenza contributiva per consentire a tutte le aziende di godere di tale beneficio)”. La Legge di Stabilità, aggiunge ancora il ministero, “ha inoltre già programmato un analogo taglio dei contributi Inail per 1,2 miliardi nel 2015 e 1,4 nel 2016” e “l’aumento delle detrazioni Irpef offrirà un sollievo fiscale ai lavoratori per oltre 1,5 miliardi di euro nel 2014, 1,7 nel 2015 e nel 2016”.

Con il recente decreto legge 4 del 2014, spiega ancora via XX Settembre, “(che dispone interventi urgenti in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all’estero, nonché altre disposizioni urgenti in materia tributaria e contributiva) il Governo ha sostituito le misure per la riduzione delle detrazioni d’imposta con risparmi da conseguire sulle spese dello Stato per circa 500 milioni nel 2014, circa 800 nel 2015 e oltre 550 dal 2016. Anche questo intervento è volto a non portare aggravi alle famiglie”.