Inflazione, Istat: A gennaio ferma a +0,7%, nel paniere cialde caffè

Inflazione, Istat: A gennaio ferma a +0,7%, nel paniere cialde caffè

Roma, 4 feb. (LaPresse) – I prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, aumentano a gennaio dello 0,2% rispetto al mese precedente e dello 0,7% nei confronti dello stesso mese del 2013. E’ quanto emerge dalle stime provvisorie Istat. Su base annua si tratta del livello più basso di inflazione dal novembre del 2009. A gennaio 2013 l’aumento dei prezzi al consumo sullo stesso mese dell’anno precedente era stato pari al 2,2%. “A determinare la stabilità dell’inflazione – sottolinea l’istituto statistico – sono, da un lato, l’accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti e l’ulteriore riduzione della flessione di quelli dei Beni energetici non regolamentati, dall’altro, i rallentamenti delle dinamiche inflazionistiche di gran parte delle rimanenti tipologie di beni e servizi, il più marcato dei quali interessa gli Alimentari freschi”. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto, che compongono il cosiddetto ‘carrello della spesa’, aumentano a gennaio dello 0,3% su base mensile e dell’1,1% su base annua (in rallentamento dal +1,2% di dicembre).

AGGIORNATO PANIERE 2014. Come ogni anno, l’Istat rivede l’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento della rilevazione dei prezzi al consumo. Entrano nel paniere le posizioni rappresentative Formaggio grattugiato in confezione, Formaggio spalmabile in confezione, Caffè in cialde o capsule, Macchina da caffè in cialde o capsule, Sacchetti ecologici per rifiuti organici, Sigaretta elettronica e ricariche. La rilevazione dei prezzi del ‘Giornale quotidiano on line’ andrà a integrare quella dei prezzi del Giornale quotidiano, così come i ‘Notebook ibridi’ – utilizzabili cioè anche come tablet – andranno ad arricchire la posizione rappresentativa Notebook. Escono dal paniere le posizioni rappresentative Yogurt biologico, Tailleur e Riparazione apparecchio audiovisivo o informatico: le prime due sono sostituite rispettivamente dallo Yogurt probiotico e dall’Abito donna. La copertura dell’indagine, in termini di popolazione provinciale, è quindi pari all’83,3% (84,0% nel 2013).

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