Roma, 16 dic. (LaPresse) – I dipendenti pubblici nel 2012 erano 3.238.474 di unità a tempo indeterminato, in calo dell’1,4% sul 2011, quando erano in 3.283.590 unità. E’ quanto emerge dai dati diffusi dalla Ragioneria generale dello Stato, che precisa che i dipendenti sono 200 mila in meno rispetto al 2008, quando erano state contate 3.436.814 di unità. La riduzione complessiva del 5,7% registrata nel 2012 rispetto all’anno 2007 (3.429.271 unità), spiega la Rgs, “sarebbe in realtà più marcata (-6,3%) se calcolata a parità di enti, ossia escludendo dal confronto quelli entrati per la prima volta nella rilevazione dal 2011”. Il comparto che ha maggiormente contribuito alla riduzione del personale, sottolinea ancora il rapporto, “è la scuola ma la variazione negativa ha interessato tutti i comparti, fra i quali quelli che hanno presentato riduzioni assolute più consistenti, anche in considerazione delle loro dimensioni, sono i Ministeri, le Autonomie locali e gli Enti pubblici non economici”. L’incidenza delle donne sul totale dei dipendenti pubblici è cresciuta leggermente, dal 54% del 2007 al 55,5% del 2012.
Il costo del lavoro nella Pubblica amministrazione è stato pari nel 2012 a 160,4 miliardi di euro, in calo del 2,8% rispetto ai 165,09 miliardi di euro del 2011. Nel 2008 il costo del lavoro pubblico era stato pari a 167,85 miliardi di euro, con un balzo del 6,4% sui 157,81 miliardi del 2007. La spesa è risalita di nuovo nel 2009 (+0,7% a 169,09 mld) per poi calare gradualmente. Le retribuzioni medie pro capite ammontano a 34.576 euro nel 2012, in flessione dello 0,9% rispetto ai 34.899 euro del 2011. Tra il 2007 e il 2012 la punta è stata raggiunta proprio nel 2011.
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