Milano, 10 dic. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in moderato ribasso con gli investitori che restano cauti in attesa della riunione della settimana prossima della Federal Reserve. L’attesa è alimentata dai buoni spunti macro statunitensi arrivati la scorsa settimana che hanno spinto gli analisti a prevedere un avvio anticipato del tapering da parte della Fed. In Italia dopo due anni si è arrestata la caduta del Pil, rimasto invariato nel terzo trimestre rispetto al trimestre precedente. Il ministro Saccomanni prevede che il Pil sarà positivo negli ultimi tre mesi del 2013. Sul secondario lo spread è sceso a 225 punti base, livello che rappresenta il minimo dal luglio del 2011. Questa mattina i dati arrivati dalla Cina accrescono le aspettative che Pechino riesca a raggiungere gli obiettivi di crescita a fine anno: a novembre le vendite al dettaglio sono aumentate del 13,7%, mentre la produzione industriale è salita del 10%. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,27% a 18.236 punti.

Telecom Italia ha mostrato un progresso del 2,74% a 0,692 euro in scia ai possibili nuovi sviluppi in Brasile. Secondo quanto riportato da Reuters, il Cade (Antitrust brasiliano) non avrebbe escluso un eventuale spezzatino di Tim Brasil. La scorsa settimana l’Antitrust brasiliano aveva deliberato che se Telefonica vorrà salire in Telco, la holding che controlla Telecom Italia, dovrà uscire da Tim Brasil oppure trovare un partner per Vivo, la controllata carioca del gruppo spagnolo. Marco Patuano, Ad di Telecom Italia, ha dichiarato che l’ipotesi di un eventuale spezzatino di Tim Brasil non è allo studio. Seduta brillante anche per Enel Green Power che ha guadagnato il 2,98% a 1,76 euro. Il Montepaschi (+0,94% a 0,172 euro) ha proseguito il rimbalzo in scia all’ipotesi di uno slittamento dell’aumento di capitale. Si accende sempre di più quindi l’attesa per l’assemblea che il 27-28 dicembre dovrà decidere le sorti dell’aumento di capitale da 3 miliardi di euro. La Fondazione Mps ha fatto sapere che voterà a favore della ricapitalizzazione a patto che l’operazione venga effettuata nel secondo trimestre del 2014 e non ad inizio anno. Secondo Il Sole 24 Ore il Cda della banca senese, che si riunirà questa settimana, dovrebbe accogliere la richiesta della Fondazione di inserire all’ordine del giorno dell’assemblea anche la votazione sulla tempistica del rafforzamento patrimoniale.

Tra le banche acquisti anche su Popolare di Milano (+1,34% a 0,43 euro), Ubi Banca (+0,62% a 4,834 euro) e Mediobanca (+0,08% a 6,12 euro). In parità Intesa SanPaolo (a 1,70 euro) mentre Unicredit ha perso lo 0,48% a 5,18 euro. Sotto i riflettori la galassia Finmeccanica (+0,48% a 5,18 euro). Ad accendere l’interesse è stato un articolo de Il Sole 24 Ore che ha parlato dell’imminente riassetto al vertice del colosso pubblico. Secondo il quotidiano Giampaolo Di Paola, ex ministro della Difesa, potrebbe essere uno dei candidati alla presidenza di Finmeccanica nel maggio 2014. Oltre al presidente dovrebbe essere decisa anche la nomina del nuovo direttore generale: secondo i rumors il favorito è Sergio De Luca, attuale amministratore delegato di Ansaldo STS (+0,51% a 7,88 euro). Sempre nell’articolo si ipotizza che sia vicina la cessione del 40% di STS detenuta da Finmeccanica. Sul fondo del Ftse Mib sono finite Tenaris (-2,40% a 15,86 euro) e Atlantia (-1,17% a 16,04 euro).

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