Milano, 13 nov. (LaPresse) – L’utile netto consolidato di Intesa Sanpaolo nel terzo trimestre è stato pari a 218 milioni di euro, rispetto ai 116 milioni del secondo trimestre 2013 e ai 414 milioni del terzo trimestre 2012. Il risultato netto consolidato nei primi 9 mesi è stato pari a 640 milioni di euro, rispetto ai 1.688 milioni dei primi nove mesi del 2012. I risultati nei primi nove mesi di Intesa Sanpaolo, si legge nella nota diffusa da pochi istanti, riflettono “un contesto di mercato difficile e l’attuazione di una politica particolarmente rigorosa e prudenziale di ulteriore rafforzamento dello stato patrimoniale già solido e in particolare degli accantonamenti, pur in presenza di segnali di stabilizzazione nel trend del credito, anche in previsione della verifica della qualità degli attivi e dello stress test che verranno condotti prossimamente sulle banche europee dalle autorità preposte”. Il common equity ratio pro-forma Basilea 3 a regime è salito all’11,2%dal 10,6% di fine 2012, livello top tra le maggiori banche europee, che raggiungerebbe l’11,5% considerando il cosiddetto Danish compromise, ossia nel caso in cui gli investimenti assicurativi venissero trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale. Il Core Tier 1 ratio è salito al 12,1% dall’11,2% di fine 2012, considerando il regime di deduzione degli investimenti assicurativi in vigore fino al 31 dicembre 2012, ed è risultato pari all’11,5% considerando il nuovo regime.