Roma, 12 nov. (LaPresse) – I prezzi al consumo a ottobre diminuiscono dello 0,2% su mese e rallentano al +0,8% su anno, rispetto al +0,9% di settembre. E’ quanto emerge dalle stime definitive sull’inflazione dell’Istat, che ha corretto in leggero rialzo la rilevazione provvisoria che mostrava nel mese scorso un calo dei prezzi dello 0,3% rispetto a settembre e un incremento annuo dello 0,7%. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto, che compongono il cosiddetto carrello della spesa, diminuiscono a ottobre dello 0,2% su base mensile e crescono dello 0,8% su base annua (+1,0% a settembre). L’inflazione acquisita per il 2013 scende all’1,2% dall’1,3% di settembre. Frenano a ottobre i carburanti alla pompa, in particolare la verde. Il prezzo della benzina diminuisce del 2,9% rispetto al mese precedente e mostra una flessione del 5,4% su base annua (era -5,0% a settembre). Il prezzo del gasolio per mezzi di trasporto segna un calo dell’1,0% su base mensile e registra una diminuzione su base annua del 4,0% (dal -4,5% del mese precedente).
CODACONS: EFFETTO IVA C’E’. L’effetto Iva sui prezzi al consumo “si è verificato nonostante le apparenze”. Lo afferma in una nota il Codacons, precisando che “i prezzi stavano precipitando ma, con l’Iva al 22%, hanno improvvisamente rallentato la loro discesa”. L’associazione dei consumatori sottolinea che “non è un caso, insomma, che in Europa nel mese di ottobre i prezzi sono scesi del quadruplo rispetto all’Italia, registrando una decelerazione di 4 decimi di punto percentuale rispetto alla variazione tendenziale registrata a settembre, contro un decimo italiano, mentre a settembre era avvenuto l’esatto opposto”. Il Codacons ricorda come a settembre, infatti, era stata l’Italia a scendere maggiormente rispetto alla zona euro, passando dall’1,2% di agosto allo 0,9% di settembre, contro un 1,3/1,1% dell’Ue-17. In ogni caso, concludono i rappresentanti dei consumatori, “questa inflazione, nonostante sia così bassa, tradotta in cifre, equivale comunque, in termini di aumento del costo della vita, ad una stangata pari a 280 euro per una famiglia tipo di 3 persone, superiore all’eliminazione dell’Imu sulla prima casa”.