Milano, 4 nov. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in rialzo con l’indice Ftse Mib che ha guadagnato lo 0,76% a 19.310 punti. Dopo la Fed, che ha lasciato invariato il suo piano di acquisto titoli da 85 miliardi di dollari al mese, il tema caldo sul mercato è ora il possibile taglio dei tassi da parte della Bce che si riunisce giovedì. Secondo gli analisti un taglio sarebbe più probabile in dicembre ma l’Eurotower potrebbe accentuare i toni espansivi dopo che l’inflazione a ottobre si è attestato al più basso livello dal 2009, tanto che alcuni osservatori hanno iniziato a parlare di deflazione. Secondo l’Istat il Pil italiano quest’anno dovrebbe subire una contrazione dell’1,8% mentre nel 2014 è visto in crescita dello 0,7%. Restando in Italia domani parte la nuova emissione del Btp Italia che avrà una cedola minima garantita del 2,15%. Sul fronte macro negli Stati Uniti gli ordini di fabbrica a settembre sono aumentati dell’1,7%, in linea con le attese degli analisti.
Saipem ha svettato sul Ftse Mib con un balzo del 5,20% a 18,38 euro proseguendo il trend positivo innescato lo scorso 28 ottobre con la pubblicazione dei conti trimestrali e le successive promozioni degli analisti. Il titolo della controllata di Eni ha toccato un massimo intraday a 18,44 euro superando la mediana del target price del consensus Bloomberg che è pari a 17,99 euro. Fiat si è ripresa (+2,69% a 5,73 euro) dopo i ribassi della scorsa settimana e ora attende i dati, in uscita questa sera alle ore 18:00, sulle immatricolazioni italiane di nuove auto nel mese di ottobre. Bene anche Exor, la holding della famiglia Agnelli che ha messo a segno un rialzo del 3,55% a 29,40 euro. Eni ha strappato un +0,49% a 18,49 euro nonostante la bocciatura di Morgan Stanley. Il broker Usa ha tagliato il giudizio sul colosso petrolifero a equalweight dal precedente overweight. Tra le banche ha sofferto la Popolare di Milano (-2,91% a 0,471 euro) alla vigilia del Consiglio di sorveglianza che, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe discutere tra le altre cose della sostituzione del consigliere delegato, Piero Montani, dimessosi settimana scorsa. L’interim è stato affidato a Davide Croff. Montani aveva spiegato che la sua decisione era nata dalla mancanza di fiducia da parte dei rappresentanti dei lavoratori/pensionati azionisti dell’istituto di piazza Meda. Nel comparto le vendite hanno colpito anche Mediobanca (-0,38% a 6,59 euro) e Banco Popolare (-0,56% a 1,427 euro). Positive invece Montepaschi (+1,20% a 0,227 euro), Unicredit (+1,08% a 5,61 euro) e Ubi Banca (+0,40% a 5,035 euro).
Da segnalare sul Ftse Mib anche la debolezza di Pirelli, che ha lasciato sul parterre il 2,32% a 10,10 euro, in attesa del nuovo piano strategico che verrà presentato a Londra mercoledì 6 novembre. Secondo Affari & Finanza de ‘La Repubblica’, il gruppo degli pneumatici punta ad aumentare di 100 milioni di euro l’anno il risultato operativo arrivando al 2017 con un Ebit pari a 1,2 miliardi di euro, il 50% in più rispetto al 2013. Il settimanale ha scritto anche che quest’anno il risultato operativo di Pirelli sarà inferiore a 810 milioni complici il rallentamento dell’Europa e il cambio sfavorevole in Sud America. Fuori dal paniere principale strappa Indesit Company, chiudendo in rialzo del 13,67% a 8,48 euro. Il titolo è decollato sull’ipotesi di un partner straniero. I possibili candidati, secondo il ‘Sole 24 Ore’ sarebbero almeno quattro: Whirlpool, General Electric, Electrolux e la turca Arcelik.