Roma, 31 ott. (LaPresse) – Per la lotta all’evasione e la tax compliance è “evidente l’esigenza di sviluppare il sistema degli incroci delle informazioni, soprattutto” con strumenti come “la fatturazione elettronica e i sistemi di pagamento tracciato, che consentano una tempestiva utilizzazione da parte dell’amministrazione finanziaria di dati fiscalmente rilevanti”. Lo afferma la Corte dei Conti al termine di un’analisi concernente l’attività di controllo fiscale basata sull’impiego degli elenchi clienti e fornitori e sulle altre tipologie di incroci utilizzate dall’Amministrazione fiscale. I magistrati contabili hanno rilevato inoltre “l’esistenza di gravi e diffuse irregolarità che vanno oltre la semplice omessa fatturazione delle operazioni ed i rischi che potrebbero derivare all’introduzione generalizzata del c.d. contrasto di interessi”.
L’analisi della Corte dei Conti “suggerisce la necessità di un’evoluzione della strategia di contrasto all’evasione, per attribuire massimo rilievo alla fase dell’adempimento spontaneo, utilizzando anche in tale fase, e non solo in quella dell’accertamento come avviene attualmente, il vasto patrimonio informativo di cui l’amministrazione oggi può disporre, a partire dai dati relativi ai rapporti con i clienti e i fornitori e, auspicabilmente, dai dati relativi ai rapporti finanziari”. La Corte dei Conti sottolinea “con particolare forza l’esigenza di maggiore stabilità del quadro normativo, per evitare che il susseguirsi di interventi poco meditati impedisca all’amministrazione la necessaria continuità di azione e l’efficace impiego delle risorse informatiche”.