Milano, 29 ott. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in deciso rialzo e l’indice Ftse Mib ha mostrato un balzo del 2,27% a 19.256 punti (massimi intraday) trascinato dalle banche e dalle brillanti performance di Telecom Italia e Saipem. Il mercato ha accolto positivamente l’asta di questa mattina: il Tesoro ha collocato Bot a 6 mesi per 8 miliardi di euro con un rendimento dello 0,629%, in calo dal precedente 0,781%. La domanda ha superato di 1,82 volte l’offerta. Dopo l’asta lo spread Btp-Bund è sceso in area 240 punti base. Ora l’attenzione è rivolta alla riunione della Federal Reserve che domani sera dovrebbe lasciare invariato il piano mensile di acquisto titoli da 85 miliardi di dollari. Sempre negli Stati Uniti la fiducia dei consumatori è scesa ad ottobre a 71,2 punti dai precedenti 80,2 punti. Si tratta del livello più basso degli ultimi sei mesi.

Seduta brillante per Telecom Italia (+6,12% a 0,719 euro) dopo l’incontro tra il premier Letta e il presidente di Telefonica, Cesar Alierta. Il numero uno del colosso spagnolo, che di recente ha conquistato la maggioranza di Telco, ha dichiarato che Telecom resterà italiana e manterrà l’occupazione in Italia. Inoltre Alierta ha ribadito l’impegno per aumentare gli investimenti nella fibra ottica e nel 4G, mentre ha fatto sapere di non aver affrontato con Letta il discorso dello scorporo della rete. Acquisti sostenuti anche su Saipem (+4,73% a 17,04 euro) all’indomani della presentazione dei conti trimestrali e in scia alla promozione di alcuni analisti. La controllata di Eni ha riportato nel terzo trimestre ricavi sostanzialmente stabili a 3,52 miliardi di euro, mentre il risultato netto si è attestato a 101 milioni di euro.Bene anche Eni (+1,51% a 18,11 euro) dopo che Paolo Scaroni, Ad del colosso petrolifero, ha dichiarato che non pensa ci siano effetti sul titolo dalla possibile cessione di parte della quota pubblica. Scaroni ha poi voluto sottolineare che l’eventuale cessione è un tema che non riguarda la società. Performance brillante per i titoli del comparto bancario: Unicredit ha guadagnato il 5,01% a 5,45 euro (analisti stimano un utile di 203 milioni di euro nel terzo trimestre), Popolare di Milano il 4,98% a 0,495 euro, Ubi Banca il 4,11% a 5,12 euro, Banco Popolare il 4,62% a 1,45 euro, Intesa SanPaolo il 3,53% a 1,82 euro, Montepaschi il 2,03% a 0,221 euro, Mediobanca l’1,91% a 6,66 euro.

Debole Pirelli (-0,29% a 10,39 euro) cha pagato i conti della concorrente Michelin. Il gruppo degli pneumatici francese ha annunciato di aver chiuso il terzo trimestre con ricavi in calo del 5,8% a 5,12 miliardi di euro nonostante la crescita di due punti percentuali registrata dai volumi. Diasorin (+0,42% a 33,72 euro) sotto i riflettori dopo aver firmato un accordo di cooperazione con Roche della durata di 5 anni. Il gruppo italiano ha spiegato in una nota che il consolidamento dei laboratori nel mondo è un processo che è accelerato negli ultimi anni, guidato dalla necessità di ottenere una maggiore produttività e risparmio nella gestione delle crescente domanda dei test diagnostici.

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