Milano, 16 ott. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso in rialzo sfruttando le voci di un accordo molto vicino alla Camera Usa tra repubblicani e democratici per innalzare il tetto del debito, attualmente fermo a 16.700 miliardi di dollari. A detta dei rumors sarebbe ad un passo anche l’accordo per mettere fine allo “shutdown” che sta bloccando le attività federali. Al Senato, secondo la Cnn, l’accordo sarebbe già stato raggiunto. E domani Barack Obama incontrerà a Washington Enrico Letta, reduce dal varo della legge di Stabilità da 11,6 miliardi di euro per il 2014 che sarà accompagnata da riduzioni di spesa per 3,5 miliardi. Per il prossimo anno il taglio del cuneo fiscale sarà pari a 3 miliardi. Secondo il Bollettino di Bankitalia, quest’anno il Pil tricolore mostrerà una contrazione dell’1,9%, prevedendo però un’inversione di tendenza dell’attività economica entro la fine del 2013. Sul secondario lo spread è sceso sotto i 230 punti base, minimo dal luglio del 2011. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha guadagnato l’1,45% a 19.275 punti.
Mediaset è volata in testa al paniere principale con un balzo del 6,75% a 3,766 euro nel secondo giorno di roadshow tra gli investitori per il possibile lancio di un bond da 500 milioni di euro. Da inizio anno il titolo del gruppo di Cologno Monzese è decisamente il migliore sul Ftse Mib con un rialzo da capogiro di circa 140 punti percentuali. Ben comprata anche Telecom Italia (+3,15% a 0,72 euro) grazie alla decisione degli analisti di Goldman Sachs di inserire l’azione nella sua ‘conviction buy list’. Ieri sera Rodrigo Abreu, l’amministratore delegato di Tim Partecipacoes, ha dichiarato in un’intervista che Tim Brasil, la controllata carioca di Telecom Italia, non è in vendita. Positivi i colossi pubblici dell’energia: Eni è avanzata dell’1,42% a 17,85 euro, Enel ha segnato un progresso dell’1,93% a 3,276 euro. Positivo il comparto bancario: Intesa SanPaolo ha guadagnato il 3,34% a 1,825 euro, Popolare dell’Emilia Romagna il 3,41% a 6,98 euro, Montepaschi il 2,06% a 0,242 euro, Unicredit l’1,55% a 5,57 euro, Banco Popolare lo 0,27% a 1,482 euro. Fiat è scivolata sul fondo del paniere principale con un ribasso del 3,99% a 6,135 euro. A deprimere il titolo, oltre al calo delle immatricolazioni in Europa, un report di Nomura che ha iniziato la copertura sul Lingotto con giudizio reduce e target price a 4 euro. “Mentre in Europa dovrebbe interrompersi la caduta, i margini in Brasile sono sotto pressione e i competitor americani di Chrysler sostengono che i margini negli Stati Uniti stanno scendendo”, hanno scritto gli analisti della casa d’affari giapponese.
Luxottica ha strappato un rialzo dello 0,39% a 38,45 euro nonostante un report di Exane che ha iniziato la copertura sul titolo del gruppo di Leonardo Del Vecchio con giudizio underperform e target price a 37 euro. “Il business degli occhiali è attraente di riflesso all’invecchiamento della popolazione e allo sviluppo dei mercati emergenti che supporteranno la crescita strutturale”, hanno messo in chiaro gli analisti della banca francese secondo cui Luxottica ha però ancora una discreta quantità di lavoro da svolgere. “Il retail ha alle spalle 10 anni di mancati target sull’Ebit margin, causando un ritorno sul capitale sotto lo standard”, ha scritto Exane. Nel comparto del lusso la peggiore è stata Salvatore Ferragamo che ha perso il 3,19% a 24,59 euro.