Milano, 23 set. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso in ribasso all’indomani delle elezioni tedesche che hanno sancito la vittoria di Angela Merkel, anche se non ha centrato la maggioranza assoluta. Nell’Eurozona sono arrivate conferme sulla ripresa: l’indice flash Pmi composito a settembre è salito da 51,5 a 52,1, raggiungendo i massimi dal giugno 2011 e oltrepassando i 51,9 punti attesi dagli analisti. La debole ripresa, ha dichiarato Mario Draghi in un intervento al Parlamento europeo, proseguirà anche nel trimestre in corso anche se la disoccupazione rimane su livelli elevati e quindi la ripresa avrà bisogno di tempo per assestarsi. Draghi ha confermato che la Bce non ha intenzione di cambiare la sua politica monetaria accomodante. Quindi i tassi d’interesse rimarranno bassi per lungo tempo. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dello 0,32% a 17.913 punti.
Eni è scivolata sul fondo del paniere principale con un ribasso del 3,45% a 17,33 euro in scia allo stacco cedola. Il Cda del colosso petrolifero aveva deliberato, nella riunione del 19 settembre, di attribuire agli azionisti un acconto sul dividendo 2013 pari a 0,55 euro per azione, con la messa in pagamento prevista proprio per oggi. Tra i peggiori di seduta Mediaset che ha lasciato sul parterre l’1,76% a 3,23 euro. Di contro Finmeccanica ha svettato con un rialzo del 4,20% a 4,714 euro spinta dalle recenti indiscrezioni apparse su La Repubblica e confermate poi dal viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, secondo cui i vertici della controllata dal Tesoro starebbero lavorando con CDP per una soluzione che potrebbe esser annunciata a breve. Il piano, secondo quanto scritto dal quotidiano nazionale, prevedrebbe la divisione degli asset in due entità separate: Difesa, sicurezza e aeronautica (Selex, Drs, Agusta Westland, Alenia) rimarrebbero alla società quotata in Borsa mentre le quote in Ansaldo Sts, Energia e Breda uscirebbero dal perimetro per passare sotto il controllo di Fintecna, ossia Cdp.
Bene Telecom Italia (+3,42% a 0,59 euro) che si sta preparando al Cda del prossimo 3 ottobre. Secondo quanto scritto da La Repubblica, sul tavolo del board potrebbe arrivare una proposta di aumento di capitale riservato nell’ordine dei 3-5 miliardi di euro. Secondo la stampa nazionale, inoltre, a breve arriverà la proposta di acquisto di Telefonica agli altri soci di Telco (Intesa, Mediobanca e Generali), la holding che controlla il 22,44% di Telecom Italia. Tra le banche il Montepaschi ha guadagnato l’1,64% a 0,21 euro alla vigilia della riunione del Cda. Il board di Rocca Salimbeni è chiamato ad approvare le linee guida del nuovo piano strategico dettate dalla Commissione Europea per ottenere il via libera ai Monti bond. Piano che sarà incentrato su un aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro. Restando nel comparto Mediobanca ha guadagnato l’1,25% a 5,245 euro, Popolare di Milano lo 0,48% a 0,442 euro, Ubi Banca lo 0,40% a 4,016 euro, Unicredit lo 0,12% a 4,868 euro, Intesa SanPaolo lo 0,06% a 1,69 euro, Banco Popolare lo 0,09% a 1,173 euro.