Visco: Instabilità politica in Italia preoccupa gli investitori

Milano, 10 set. (LaPresse) – “In Italia la crisi è stata più lunga e profonda che in altri Paesi. L’output del nostro Paese nel 2012 è stato inferiore del 7% rispetto al 2007”. Così Ignazio Visco, nel suo intervento ‘The Exit from the Euro Crisis: Opportunities and Challenges of the Banking Union’ alla Fernesina nell’ambito del Council of Councils Regional Conference organizzato dallo Iai. “Gli ultimi indicatori evidenziano una crescita che si rafforza – ha prosegue Visco – ma gli investitori sono preoccupati per l’instabilità politica”. I tempi della ripresa, secondo Visco, “sono incerti” e sarà decisiva “la velocità con cui i singoli Paese e l’Europa porteranno avanti le riforme”. La chiave, per il governatore di Bankitalia, è “la fiducia nell’irreversibilità del’euro”.

“La crisi – ha spiegato ancora Visco – ha costituito una sfida feroce per la costruzione europea. La minaccia della fine dell’euro, mai presa sul serio dai mercati prima, ha sempre più distorto i prezzi delle attività in tutta l’area dell’euro. I costi economici e sociali sono stati gravi. La disoccupazione, e soprattutto quella giovanile, è aumentata vertiginosamente. Nei Paesi più colpiti i livelli di povertà sono aumentati notevolmente, e le tensioni sociali sono emerse”. “La reazione responsabile delle autorità nazionali ed europee ha evitato il peggio. Il recupero è ora a portata di mano, ma i rischi al ribasso rimangono significativi – ha aggiunto – se vogliamo cogliere l’opportunità, non possiamo rallentare i nostri sforzi. In ultima analisi, le nostre economie devono ristrutturarsi per diventare più competitive, al fine di affrontare le sfide della tecnologica, della demografia e il cambiamento geopolitico. Dobbiamo portare avanti le riforme strutturali. La chiave del successo sarà una volontà condivisa di avanzare verso un’Unione europea a tutti gli effetti. Nell’attuale fase, la prova della nostra determinazione è la costruzione di un efficace unione bancaria”.