Roma, 24 lug. (LaPresse) – “Gli italiani che hanno portato i soldi fuori devono sapere che non è come cinque o dieci anni fa: il clima internazionale è cambiato e conviene pure a loro riportare i soldi e pagare quello che devono pagare”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, incontrando i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate e di Equitalia. Letta ha aggiunto che il governo è pronto a portare avanti “una lotta senza quartiere” all’evasione fiscale “sia in Svizzera, sia nei paradisi dell’Atlantico. Lo faremo con determinazione e forza”. Il premier ha poi precisato che “le tasse sono troppo alte in Italia perché non tutti le pagano. I soldi che saranno recuperati dalla lotta all’evasione fiscale saranno utilizzati per abbassare la pressione fiscale”.
Letta ha sottolineato che “se ci si chiede perchè l’Italia è un Paese poco competitivo, rispondo perchè l’economia in nero è così quantitativamente importante: distorce la concorrenza e crea inefficienza”. Ai dipendenti del Fisco il primo ministro ha detto che “c’è la riconoscenza da parte nostra, una riconoscenza sincera, vera perché ritengo che dall’efficienza e dalla capacità del vostro lavoro si ha la possibilità di applicare la Costituzione italiana”. Secondo il premier l’esecutivo sta facendo la sua parte. “L’impegno che il ministero dell’Economia sta attuando – ha affermato – con il pagamento rapido dei tanti debiti della Pa, rappresenta un messaggio molto forte: chiediamo il rispetto delle regole e il primo a rispettare le regole deve essere lo Stato”.
Nel corso della giornata Letta ha partecipato a un pranzo di lavoro con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Un incontro “costruttivo” e “positivo”, come riferito da fonti di palazzo Chigi, che hanno aggiunto che si è iniziato “a ragionare sulle priorità dell’autunno e sull’impianto della legge di stabilità”.
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