Milano, 23 lug. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso sulla parità azzerando i guadagni nell’ultima parte di seduta. Nella prima parte di giornata l’indice Ftse Mib si era portato oltre quota 16.400 punti in scia alle chiusure positive delle piazze asiatiche dopo le indicazioni arrivate dal governo cinese, che ha assicurato una crescita del Paese non inferiore al 7%. Il listino milanese ha inoltre risentito ancora l’effetto derivante dalle rassicurazioni di Lisbona che hanno spazzato via i timori di possibili elezioni anticipate. Nell’ultima parte di seduta, complice l’andamento incerto di Wall Street, Piazza Affari ha praticamente azzerato i guadagni e l’indice Ftse Mib ha chiuso con un frazionale rialzo dello 0,03% a 16.238 punti. Tra gli analisti sentiti da Bloomberg cresce il partito che vede una prima riduzione già a settembre (da 85 a 65 miliardi di dollari al mese) dell’entità degli acquisti di asset da parte della Federal Reserve.
Telecom Italia ha svettato sul paniere principale di Piazza Affari con un balzo del 6,74% a 0,519 euro in scia al gran fermento nel comparto tlc. E’ di questa la notizia dell’accordo tra Telefonica e Kpn per il passaggio sotto il controllo del gruppo spagnolo di E-Plus, l’unità tedesca di telefonia mobile di Kpn. Quest’ultima riceverà 5 miliardi di euro in contanti e una quota del 17,6% in Telefonica Deutschland. Il deal, a detta di Equita, ravviva ulteriormente il tema del consolidamento. Tra i migliori di giornata Enel, che ha guadagnato l’1,91% a 2,452 euro, e Atlantia, che è avanzata dell’1,80% a 13,57 euro in scia alla promozione di Morgan Stanley. Gli analisti della banca d’affari statunitense hanno rivisto al rialzo il giudizio sul titolo della società autostradale portandolo a overweight da equalweight. Bene Fiat (+1,18% a 6,01 euro) che si avvicina al test dei conti del secondo trimestre, che verranno approvati dal Cda del Lingotto in programma martedì 30 luglio. Secondo il consensus degli analisti pubblicato sul sito del gruppo auto torinese, l’utile netto del secondo trimestre dovrebbe attestarsi a 305 milioni di euro mentre a fine anno dovrebbe raggiungere 1,2 miliardi di euro. Nel periodo aprile-giugno l’utile della gestione ordinaria è visto a 1 miliardo di euro, che salirà a 3,9 miliardi nell’intero 2013. Il debito netto industriale a fine giugno è previsto a 7,18 miliardi di euro. Tra i bancari Popolare di Milano ha guadagnato il 2,52% a 0,374 euro, Ubi Banca il 2,20% a 3,154 euro, Intesa SanPaolo lo 0,95% a 1,383 euro, Banco Popolare lo 0,86% a 1 euro. In territorio negativo è invece finita Unicredit che ha lasciato sul parterre lo 0,56% a 3,93 euro. Fondiaria-Sai ha tirato il freno mostrando una flessione dell’1,89% a 1,505 euro dopo la brillante performance di ieri.
Tonfo di STMicroelectronics (-10,57% a 6,725 euro) dopo aver pubblicato i risultati del secondo trimestre del 2013. Nel periodo aprile-giugno il gruppo dei chip ha registrato una perdita netta di 152 milioni di dollari contro il rosso di 75 milioni registrato nell’analogo periodo nel 2012. Il giro d’affari è invece scivolato del 4,8% a 2,05 miliardi di dollari, mentre il margine lordo si è attestato al 32,8% rispetto al 32,7% indicato dagli analisti interpellati da Bloomberg. Sui conti trimestrali del gruppo hanno impattato i problemi legati alla joint venture ST-Ericsson.
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